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Il mio coming out di persona non binaria nella moda – Intervista a Tobias Dionisi

“È davvero difficile essere una persona non binaria in un’industria fortemente binaria”.

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Tobias Dionisi ha 22 anni ma sembra già aver scoperto la sua dimensione: natə e cresciutə in Argentina, e con origini italiane, Dionisi ha sempre visto il mondo della moda come un veicolo per sognare realtà nuove. Ancor più, la moda è stata per Dionisi un’occasione per sperimentare e scoprire ancor di più la propria identità, smantellandola dai rigidi stereotipi di genere e aprendosi a mille possibilità diverse.

Oggi Dionisi – che è non binary e utilizza i pronomi they/them– sfila per agenzie di moda internazionali – spostandosi tra Berlino, Londra, Madrid, Barcellona, Parigi, e Milano, dove abita attualmente – coronando sogno che un tempo avrebbe considerato troppo grande, ma che oggi non ha minimamente intenzione di mollare.

Noi l’abbiamo intervistatə per farci raccontare la sua storia, dai primi anni in Argentina alle prime sfilate.

tobias dionisi
@tobiasdionisi

Quando hai iniziato la tua carriera come modellə? È qualcosa che hai sempre sognato?

Ho sempre ammirato e sognato il mondo della moda. Prima studiavo giurisprudenza, e non avevo decisamente il coraggio di conseguire questo sogno. Penso dipenda anche dal contesto: in Argentina sono cresciutə in un piccolo paese,  e non ho mai creduto davvero di poter diventare unə modellə e renderlo il mio lavoro. Per me all’epoca era una follia anche solo pensarlo. Ma dopo sei mesi di giurisprudenza, ho contattato alcune agenzie in Argentina ed è cambiato tutto. 

Che cosa provi quando sei sulla passerella? Che parole utilizzeresti per descrivere l’emozione di quel momento?

Sfilare è la mia parte preferita di questo lavoro. La sensazione di adrenalina che provi quando sei sulla passerella è davvero difficile da spiegare: alcune volte quando sfilo sono presente e mi sento davvero me stessə, mentre altre volte sto solo camminando per uscire da lì. Ha senso? Ma in generale direi che provo euforia. 

Qual è la tua più grande ispirazione nel mondo della moda o nella vita in generale? Hai qualche punto di riferimento crescendo o ancora oggi?

Forse suonerà banale, ma mia madre è stata la più grande ispirazione in questa avventura. È venuta a mancare quando avevo solo tre anni, e mi ha insegnato una grande lezione di vita: mi ha detto che non devo avere paura di fare nulla nella vita, perché la vita è breve e devo vivermela e divertirmi come meglio posso.

tobias dionisi non binary model fashion moda modello
@tobiasdionisi

Com’è stata la tua esperienza come modellə non binary? Pensi che il mondo della moda sia un luogo sicuro dove esplorare la propria identità o espressione di genere? 

Ho fatto coming out come non binary un anno fa. L’industria mi ha permesso di interpretare diversi personaggi e indossare mille vestiti. Ma allo stesso tempo è davvero difficile essere una persona non binaria in un’industria fortemente binaria. Perché porti una nuova prospettiva e spesso può risultare confusionario ritrovare te stess* o la rappresentazione di cui hai bisogno. Penso che dovremmo davvero superare certi confini con della vera rappresentazione, perché il tokenismo non fa altro che riflettere quanto lavoro c’è ancora da fare per un reale cambiamento nell’industria.  È davvero un’avventura, perché molte persone queer stanno ancora imparando cosa significa, incluse alcune persone queer. Ho fiducia in un futuro dove le persone non binarie e trans vengano più rispettate e incluse in un ambiente migliore.

 

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Qual è la prima volta che hai indossato qualcosa che ti ha fatto sentire davvero te stessə?

Direi decisamente gli abiti di mia nonna. Ero solo un bambino, indossavo le giacche di mia nonna, provavo i suoi trucchi, e mi sentivo me stessə per una manciata di minuti per poi fingere che non fosse accaduto nulla. Ho iniziato ad esplorare la mia identità con vestiti e make up sin da quando ho memoria.

 

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Campagna ADV Bottega Veneta FW20 – Foto Tyrone Lebon – Tobias è stato volto di campagna, lookbook e sfilata di Bottega Veneta per diverse stagioni.

 

Hai qualche parole per le persone queer che sono un po’ spaventate e confuse mentre indagano la loro identità o espressione di genere?

Ho ricevuto da poco il mio certificato sui documenti come persona non binaria, perché in Argentina è possibile sostituire i propri documenti dallo scorso Novembre. Ti direi di non essere spaventatə, prima o poi la società cambierà, che piaccia o meno. La cosa più importante è ricordare che non sei solə, anche se ti senti l’unicə al mondo e che nessuno può capirti, c’è una grande comunità che condivide le tue stesse paure e difficoltà, e non dovresti provare nessuna vergogna ad essere te stessə. Dobbiamo educarci e proteggerci a vicenda, perché ho notato come anche tra le persone queer ci sia molta transfobia. Credo che conoscere le nostre difficoltà può permettere di sostenerci l’unə con l’altrə, piuttosto che attaccarci. 

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