"Abuso plurimo e aggravato nei confronti di minori, delitto di sollecitazione a rapporti sessuali compiuto nei confronti di più persone in occasione della Confessione, dell’abuso nell’esercizio della potestà ecclesiastica nella formazione delle coscienze", questa la conclusione a cui è giunta l’istruttoria supplementare a carico di Don Lelio Cantini, il prete fiorentino accusato di avere abusato, fisicamente e psicologicamente, di alcuni parrocchiani negli anni compresi tra il 1973 e il 1987. La sentenza è stata resa nota in una ‘Notificazione’ diffusa ieri dall’ufficio stampa del cardinale Ennio Antonelli. Ma la notizia assume ancora più rilievo alla luce delle decisioni di Benedetto XVI.
Il Pontefice, su richiesta della Congregazione per la dottrina della fede, ha deciso di ridurre allo stato laicale don Cantini. In sostanza, il prete, per la Chiesa di Roma non è più un prete a causa dei reati di cui si è macchiato.
La vicenda è diventata nota a tutti nell’aprile del 2007, quando la procura di Firenze, in seguito alle molte denunce sporte da ex parrocchiani di don Lelio, decise di aprire un’inchiesta.
Dal punto di vista delle indagini interne alla Curia e alla Chiesa in genere, la vicenda è stata particolarmente complessa. Quella di ieri, infatti, è solo l’istruttoria bis.
"Sono emersi ulteriori riscontri destinati a dare nuove ripercussioni al caso" dichiarò qualche settimana fa monsignor Charles Scicluna, una sora di pubblico ministero che, per conto di Roma ha analizzato i numerosissimi documenti che rigurdano le accuse rivolte a don Cantini. Ma a questa ulteriore indagine si è giunti solo grazie alle proteste e all’insistenza delle vittime degli abusi. Per la Curia fiorentina, la vicenda si sarebbe chiusa nel 2005 quando l’allora cardinale Piovanelli liquidò la questione con un semplice processo canonico amministrativo e condannando don Cantini al divieto di celebrare messa in pubblico per cinque anni e l’obbligo di recitare litanie alla Madonna. Pene minori considerato che l’anziano prete era stato riconoscito colpevole di "delittuosi abusi sessuali, falso misticismo e dominio delle coscienze".
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