Non poteva mancare una nuova aggressione omofoba, fortunatamente solo verbale, ai danni di un ragazzo gay di 26 anni, a Maratea, in provincia di Potenza. Insulti omofobi prima, e un tentavo di aggressione poi, se non fosse per la prontezza di riflessi del ragazzo, che si è accorto in tempo che l’omofobo gli era arrivato alle spalle per spingerlo a terra.
Come riporta GayNews, che per primo ha raccontato la vicenda, il protagonista di questa brutta storia è Eugenio, 26 anni, residente da anni a Milano ma originario delle zona, dove stava passando le vacanze con il compagno. Il ragazzo ha spiegato che, la mattina del 17 agosto, era entrato in un tabacchino, utilizzando un asciugamano come mascherina, in quanto ne era sprovvisto. Nel frattempo, all’interno del locale, altri due clienti colloquiavano con il proprietario senza alcuna protezione.
E poi, gli insulti omofobi senza una spiegazione
Ma l’uomo, squadrando Eugenio, gli ha detto “Va’ a casa a cambiarti che così fai schifo“. A questa affermazione, il 26enne ha deciso di andarsene, per poi tornare per ribattere all’offesa: “Guarda che fai schifo lo vai a dire a tua madre“.
È a quel punto che la situazione è degenerata, con il proprietario del tabacchino che ha iniziato a insultarlo come commenti omofobi, mentre Eugenio stava già tornando alla sua auto, dove lo aspettava ancora il suo ragazzo. “Ricchione di m*rda“ ha urlato, prima di avventarsi sul ragazzo, che si è girato appena in tempo per evitare di cadere per la spinta che l’uomo stava per dargli.
E mentre se ne andavano, l’ultimo attacco, da parte del tabaccaio: “Fate ben ad andarvene, froci di m*rda“. Sconcertati i due ragazzi, che mai nella loro vita erano stati insultati così senza un apparente motivo. Eugenio ha comunque denunciato il fatto ai Carabinieri.
E di nuovo, si sente il bisogno a una legge contro l’omotransfobia, come quella in discussione alla Camera, portata avanti dal deputato del Pd Alessandro Zan. I lavori al ddl riprenderanno a settembre, e si preannuncia una strada tutta in salita, a causa degli ostacoli posti lungo il cammino dai partiti di opposizione, Lega e Fratelli d’Italia in primis.
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