Clio Make Up: “Amici uomini: meno gloss e più kajal!”

La truccatrice italiana più famosa al mondo si racconta come non ha fatto mai.

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5 min. di lettura

Alzino la mano tutti quegli uomini che, almeno una volta nella vita, non hanno usato un fondotintata, un correttore, un gloss, un ombretto illuminante, una matita per gli occhi o un po’ di cipria prima di andare a ballare.

E poco importa se dietro l’aiutino del make up si nasconde un acquisto o un piccolo furto dal beauty materno. La verità è che anche gli uomini, oramai, non rinunciano all’apparenza e chi meglio di Clio Zammatteo, la truccatrice italiana con più seguaci al mondo, nonché celebrity nei palinsesti televisivi nazionali, può dare qualche lezioncina ai nuovi maschi alfa? E, tra una domanda e l’altra, dopo aver annunciato in queste ultime ore sul suo profilo Instagram (1,3 milioni di di follower) di aspettare una bambina, Clio Make Up si racconta come non ha davvero fatto mai.

Da Belluno a New York. Quant’è cambiata la tua vita?

Accidenti: è cambiata tantissimo! In realtà, prima di arrivare qui, avevo già girato parecchio. A sedici anni e mezzo, ad esempio, andai via da Belluno per andare a lavorare in Germania. A New York, devo dire che ho trovato i miei spazi. Passato il primo anno, che è sempre un po’ da turista, oggi non potrei vivere altrove. A Brooklyn, nel mio piccolo quartiere, c’è tutto quello che mi fa stare bene: dal panettiere al bar dove io e mio marito, ogni mattina, andiamo a prendere il cappuccino. New York è sicuramente frenetica, ma non come vogliono farla apparire nei film.

Che poi popolarissima in Italia e magari una cittadina qualsiasi nella Grande Mela. Che effetto ti fa questo successo a metà?

Io, a dire il vero, non ho mai ambito a diventare famosa o ad essere riconosciuta per strada. A me l’idea di girare tranquillamente a New York mi piace tantissimo, ma anche in Italia, se devo dirla tutta, non vengo assalita da nessuno. Ci sono ambienti, come le profumerie, piuttosto che i negozi di trucco, dove vengo fermata, ma diciamo che è normale essendo, in un certo qual senso, le mie realtà. E poi, chi mi segue, mi fa sentire un’amica e mai un personaggio. 

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Anche se poi scopro che sei molto seguita in Arabia Saudita. Curiosa come cosa, non trovi?

Curiosissima. Soprattutto per quelle che provano a parlare e ad imparare l’italiano, guardando i miei video. Parlo così veloce io…

Il tuo canale Youtube ha più telespettatori di un qualsiasi programma de La7. Che effetto fa?

Effettivamente, ancora non ho realizzato. Oggi, in realtà, è tutto più normale con lo sviluppo dei social e con l’approccio dei giovani alle piattaforme digitali, mentre ai tempi, quei numeri erano davvero una novità per tutti. Quel che fa riflettere è che io portavo e porto ancora certi risultati, senza chissà quali costi. Potremmo tranquillamente parlare di low budget. 

Da dove è nata questa tua passione per il make up?

È una passione che ho sempre avuto sin da quando ero una bambina. Mia madre era sempre struccata e nel suo beauty aveva sempre quei due, tre prodotti sfigati che io, puntualmente, le rubavo per applicarli sul mio volto. A dodici, tredici anni con i soldi delle prime paghette, compravo solamente trucchi.

I grandi truccatori di tutto il mondo, nonostante attestati e qualifiche di qualsiasi natura, ti guardano con una certa snobberia. Ti diverte come cosa?

(ride, ndr) Molto! All’inizio non capivo il perché dell’accanimento sulla mia provenienza quando poi, per le case cosmetiche, è importantissimo avere una rappresentanza sul web.  Che poi, se vogliamo, i più grandi make up artist di Hollywood sono nati proprio da internet…

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Piuttosto, oltre ad una grande passione hai affinato il tutto anche attraverso percorsi formativi?

Ho fatto diversi studi. Il primo fu proprio qui a New York. Non bisogna mai stancarsi di studiare e di stare sul pezzo. 

Che poi come giudichi il fatto che molti corsi, quantomeno in Italia, costino davvero così tanto?

Il make up, in realtà, è sempre costato tantissimo. In alcuni casi ci sta, mentre in altri mi domando: “perché?”.

In che senso?

Se mi consegni anche del materiale come trucchi e pennelli, lo posso capire, ma se si tratta solamente di teoria, faccio fatica a capire il perché di certi costi. 

Dietro alla tv o davanti ad un pc tante donne, ma anche tantissimi uomini. Qual è il segreto per conquistare davvero tutti?

Il segreto è non provare a piacere a tutti!

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Che poi, a proposito di uomini, anche loro, oramai, ricorrono sempre più all’aiutino del make up. Che fine hanno fatto gli uomini di una volta?

Qualche maschio alfa, in giro, ancora c’è. Allo stesso tempo è indiscutibile l’avanzamento delle richieste da parte di un pubblico maschile. A me, ad esempio, piace molto l’uomo che ci tiene al proprio aspetto. L’uomo che deve puzzare, per me, è una follia. 

Che consigli ti sentiresti di dare agli uomini sempre più attratti dal fondotinta?

Che è meglio concentrarsi su una BB cream. Più leggera, ma soprattutto più adatta alla loro pelle. Poi, la BB cream, ha il potere di andare ad illuminare la pelle dove più spenta. 

Cos’è che un uomo dovrebbe andare a valorizzare con il trucco?

Nulla in particolare, magari un po’ di correttore per le occhiaie e un po’ di kajal nero per sentirsi figo e sexy come Johnny Deep.

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E qualcosa che, invece, non dovrebbe neanche prendere in considerazione?

Io non amo gli uomini vittime del gloss, della chirurgia estetica e delle sopracciglia ad ali di gabbiano.

Sei una donna sposatissima ma, in linea teorica, usciresti mai con un uomo che si trucca?

No, però uscirei tranquillamente con un uomo che si cura molto. Via libera alle creme idratanti, opacizzanti e ai cerottini contro i punti neri. 

Ma l’uomo col trucco, fa ancora così tanto gay anche dall’altra parte dell’oceano?

Non sempre! L’uomo col kajal nero non fa gay, anzi, ma con il gloss sì.

Oggi sembra che senza punturine, filler, acidi e botox non si possa più vivere e, visto che tu correggi l’impossibile attraverso polveri e pennelli, quanto sei d’accordo sui ritocchini estetici?

Sono per la libertà, ma non sono poi così favorevole. Non la consiglio, ecco. Una volta si pensava alla chirurgia per i grandi difetti, mentre oggi vedo che è diventato un qualcosa di inflazionato, ed è un vero peccato. Ragazze che con delle labbra bellissime, o con dei zigomi proporzionati al loro volto, diventano caricature. E sai di cosa ho paura?

Di cosa?

Che con il passar del tempo andrà tutto a peggiorare. Una volta che una inizia a ritoccarsi, con questi interventi non definitivi, non riuscirà più a vedersi com’era un tempo e cercherà sempre di più.

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E sul trucco semi permanente?

Beh, in alcuni cose e casi può aiutare. Certo, attenzione a non fare quelle cose anni ’80, tipo il contorno labbra più scuro! Invece, mi piacciono molto le sopracciglia tatuate, se fatte bene, e il micro eye-liner.

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Tipok 9.11.17 - 22:07

Alzo la mano io...Ma dove viva sta caricatura? Non capisco se commercializza il suo lavoro o parla a vanvera. Non ho mai usato nulla. Non capisco perchè dovrei riempirmi la faccia come se fossi carnevale. Basta acqua sapone e dopo barba. Per andare a ballare secondo questa bisognerebbe impastarci di fondotinta? Probabilmente cara signora prima di lasciare ste interviste non beva...e non intendo l'acqua....

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lerobe 8.11.17 - 20:58

Ridicola e arretrata

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BearNextDoor 3.4.17 - 18:35

Ma che incipit moscio e a rischio pernacchia! Uno dice "Alzi la mano chi non ha fatto questo o quest'altro" come domanda retorica, sapendo che tutti fanno questo o quest'altro. Ma truccarsi per andare a ballare? Ma veramente?? Riscrivilo almeno l'incipit, dai.

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Jezekael 3.4.17 - 15:58

"Alzino la mano tutti quegli uomini che, almeno una volta nella vita, non hanno usato un fondotinta, un correttore, un gloss, un ombretto illuminante, una matita per gli occhi o un po’ di cipria prima di andare a ballare." Non so voi... ma io mi ritengo un uomo, quindi non vedo per quale motivo insensato dovrei impiastricciarmi la faccia con roba del genere...sempre che l'obiettivo non sia una festa di carnevale.

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