Recentemente, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha dato il via libera a un insieme di linee guida rivolte al personale sanitario, con l’obiettivo di migliorare la comunicazione con i pazienti appartenenti alla comunità LGBTQIA+ e, in generale, la qualità dell’assistenza fornita allə pazienti appartenenti a specifiche minoranze sessuali.
Direttive formulate da un gruppo di lavoro specializzato in “Diseguaglianze di salute legate al genere” e approvate dall’Osservatorio focalizzato su tematiche di Medicina di Genere.
Il documento – “Linee di indirizzo per la comunicazione del personale sanitario con i/le pazienti LGBTQI+” – rappresenta un vademecum dettagliato per lə professionistə del settore, simile a quello rilasciato dall’OMS circa un anno fa.
Si affronta quindi un’ampia varietà di temi strettamente collegati al benessere delle minoranze sessuali, tra cui il benessere psicologico, la salute sessuale, i comportamenti che influenzano la salute, e le barriere nell’accesso ai servizi sanitari.
Una delle raccomandazioni chiave del documento sottolinea l’importanza di formare e aggiornare il personale sanitario su tematiche specifiche relative all’assistenza dei pazienti LGBTQIA+, al fine di garantire un ambiente che sia non solo accogliente, ma anche rispettoso della privacy e della riservatezza dei pazienti stessi.
Le linee guida pongono poi un forte accento sull’importanza di adottare buone pratiche comunicative, che includano l’utilizzo di un linguaggio e di comportamenti inclusivi.
Si invita lə professionistə a non dare per scontato che lə paziente sia eterosessuale, e a mantenere un atteggiamento neutro ma affermativo nel caso decida di fare coming out.
Infine, il documento offre specifiche linee guida per instaurare una comunicazione inclusiva ed efficace con le persone intersex, transgender e di genere diverso (TGD), sottolineando in particolare la vulnerabilità di questi gruppi nell’accesso ai servizi sanitari, enfatizzando la necessità di un approccio più attento e rispettoso.