Torna con la sua quarta edizione Italy Bares, lo spettacolo ispirato a Broadway Bares che dal 2019 anche in Italia si propone come “charity show” per sensibilizzare sullo stigma dell’HIV e raccogliere fondi destinati alla ricerca di Anlaids. Quest’anno lo spettacolo si terrà giovedì 11 maggio, sempre al Teatro Repower di Milano.
Grazie all’intuizione del direttore artistico Giorgio Camandona, Italy Bares negli anni ha riscosso un enorme successo. Lo scorso anno lo spettacolo Rewind ha registrato il tutto esaurito, raccogliendo 124mila euro destinati alla ricerca. Per l’edizione 2023, il nuovo spettacolo sarà intitolato Secondo tempo, e proverà a parlare di HIV e AIDS attraverso lo sport. Gay.it è stato alla prova dello spettacolo, dove il regista Mauro Simone ha raccontato:
“Quest’anno abbiamo deciso di affrontare la tematica dell’HIV ma all’interno dello sport. E qual è lo sport che più rappresenta l’Italia? Il calcio. È stato un bellissimo percorso che mi ha fatto scoprire tanti lati di questo mondo e di quanta fragilità c’è dietro un’immagine forte. Quello che vogliamo raccontare attraverso questo spettacolo è come non bisogna mai lasciare nessuno in panchina ma bisogna sempre aiutare qualcuno, non bisogna mai fermarsi davanti a un pregiudizio”
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I testi di Secondo tempo sono a cura di Elisabetta Tulli e Guglielmo Scilla e il cast vede anche la partecipazione di artisti straordinari come Filippo Timi e Malika Ayane. La cantante ci ha parlato di come l’iniziativa di Italy Bares sia necessaria anche per l’atteggiamento dell’opinione pubblica nei confronti della tematica: “Io sono nata nell’84, l’HIV è stata la malattia che forse più del cancro è stata raccontata alla mia generazione perché in quel momento spaventava di più. Negli anni ho visto come l’attitudine sia cambiata e l’atteggiamento è cambiato al punto che molto spesso si eccede con superficialità. L’idea di Italy Bares di raccontare la malattia attraverso il mondo sportivo è un modo per allargare ancora di più l’orizzonte”.
Guglielmo Scilla, youtuber, attore, conduttore e attivista, si è cimentato per la prima volta nella scrittura del testo teatrale, anche se già in passato si è trovato a collaborare con Italy Bares. Secondo tempo parla di inclusione e condivisione contro i tabù e i pregiudizi che non risparmiano nessuno e che ancora oggi, purtroppo, sopravvivono all’interno di questo ambiente.
“Confrontarmi con questo spettacolo è sempre bello, questa è la quarta edizione ma è la prima che scrivo, ed è stato potente perché mi sono reso conto che a volte si creano degli stigma all’interno delle comunità, dove si cerca sempre di trovare il più sfigato di te. In questo caso è la comunità etero a essere più sfigata perché c’è minore consapevolezza. Quello che mi porto a casa sono gli insegnamenti di proteggersi e abbattere tutti ‘sti muri che creiamo di divisioni, questo è così e quello è così, questo è etero e quello è gay. Sti ca**i!”
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