Il settimo album di Kendrick Lamar, 34 anni, Mr Morales and the Big Stepper è finalmente arrivato con qualche sorpresa in più: tra i brani che hanno subito attirato l’attenzione del web e non, primeggia Auntie Diaries una commovente ode alla comunità LGBTQIA+, dove Lamar celebra lo zio trans.
Visualizza questo post su Instagram
La canzone è tutt’altro che un fiacco tentativo di rainbow washing, ma un’occasione per Lamar di mettersi in discussione, facendo riferimento ai bias del passato e riconoscere i propri errori ora che è cresciuto: “Il cuore agisce in maniere che la mente non può comprendere, così noi immaginiamo gli esseri umani” ripete nell’intro, per poi ripercorrere la propria infanzia, raccontando di uno zio che gli tagliava i capelli (“cut my hair at the pad”) ed era “la prima persona che ha visto scrivere un rap” (“first person I seen write a rap“). Nella canzone Lamar parla delle difficoltà che lo zio ha vissuto per essere accettato dai suoi famigliari, ma ha continuato ad andare avanti con orgoglio (“he took pride“).
La seconda parte del brano è dedicata anche alla cugina Mary Ann, anche lei transgender e tutte le difficoltà che ha dovuto vivere dopo il suo coming out. Nel brano Lamar parla di quando era un ragazzino e utilizzava a sproposito insulti omofobi ma che all’epoca non sapeva fare di meglio: “Mi hai guardato e detto “grazie” il giorno che ho scelto l’umanità prima della religione” ripete in un verso, facendo riferimento al giorno in cui Kendrick criticò un prete per dei commenti transfobici che ferivano la cugina.
Il brano ha diviso il web: molti hanno elogiato Lamar per l’onesta, definendo la canzone un momento rivoluzionario nel mondo del rap (spesso contornato da commenti misogini e omofobi). Al contempo, molti hanno criticato il linguaggio scelto da Lamar che nel brano dice liberamente la f word e utilizza il deadname (in un passaggio fa riferimento anche Caitlyn Jenner, chiamando anche lei con il nome passato). Scrive The Local Sun su Twitter: “Mi ci vorrà un po’ per metabolizzare Auntie Diaries dove deadname e misgendering vengono difesi come onesti e crudi perché è opera d’arte. Questa è una canzone fatta per le persone etero in modo da farsi le congratulazioni a vicenda per aver aperto la conversazione”. Mentre un altro utente ribatte: “L’uomo più potente nell’hip-hop ha scritto una canzone per supporter i diritti trans, prendendo consapevolezza dell’omofobia a cui ha contribuito. In un genere che una storia di omofobia, questo ci porta verso la direzione giusta.”
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.