Mentre si invoca un cambiamento come i Nativi americani con la pioggia, la Generazione Z agisce, pretende e ottiene. All’Istituto Superiore “Pompinio Leto” di Teggiano, in provincia di Salerno, gli studenti, guidati dai rappresentanti, hanno chiesto alla dirigenza scolastica di istituire i bagni senza genere.
Richiesta accolta positivamente dal Consiglio d’Istituto, “abbiamo scelto di offrire un servizio in più alla nostra scuola – hanno dichiarato i rappresentanti di istituto – su richiesta degli student* stess*. È soprattutto raro trovare una scuola che permetta l’attivazione per un bagno no gender, anche se può diventare qualcosa di fondamentale per qualcun*, ma grazie alla collaborazione della scuola il progetto è stato portato a termine”.
Sono diversi, in Italia, gli Istituti che hanno abbracciato questa battaglia. Poche settimane fa lo storico dell’arte e Rettore, Tomaso Montanari, ha annunciato l’istituzione, nell’Università per Stranieri di Siena, dei bagni inclusivi “contro ogni diseguaglianza” e anche la Corte Suprema degli Stati Uniti, lo scorso giugno, ha decretato che “gli studenti d’America possono utilizzare i bagni che corrispondono alla loro identità di genere“.
La battaglia per una comunità più giusta e inclusiva è fatta anche di bagni no gender e del conseguente abbattimento delle imposizioni tramandate da una società eteronormata e tossica. Così la Generazione Z prende la palla al balzo e agisce, sradicando poco alla volta ogni tassello ormai reso futile dalla fluidità e nonchalance con cui i giovani affrontano il cambiamento in atto.
Perché sì, la rivoluzione è in atto, il cambiamento è ora e il tanto atteso ricambio generazionale è in arrivo. “L’inclusione viene osannata nella nostra società ma spesso restano scontati atteggiamenti e parole che rimandano ad una mentalità chiusa e superata”, concludono i rappresentanti dell’Istituto Superiore “Pompinio Leto” di Teggiano.
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