Autrice di due articoli su bifobia diffusa tra di loro, come da un certo “bi-entusiasmo” maschile, che riscontra nel mondo intorno a sé.
Si ritiene fortunata di aver incontrato molte lesbiche che sono state solide alleate e che hanno capito le sue esigenze come bisex; amiche sincere che, pur essendo totalmente disinteressate agli uomini, l’hanno sostenuta in qualsiasi relazione in cui è stata coinvolta e consigliata di cuore, senza mai recriminare la sua bisessualità, né sminuire le sue relazioni con uomini. Dianna sostiene però che non tutte sono pronte per allearsi con le bisessuali e che resta una bifobia persistente nella comunità lesbica, spesso causata da un generalizzato disprezzo per gli uomini.
Questa è la parte saliente della faccenda “bi“: per alcune lesbiche è difficile capire la bisessualità, visto che per gli uomini non provano alcuna attrazione. L’amore tra donne è una cosa incredibilmente speciale, sostiene, e può essere che una donna viva come un grave tradimento la scelta dell’altra di stare con un uomo. Ma non è soltanto una questione di scelta, afferma la Anderson: con chi ci connettiamo, per chi proviamo sentimenti e chi entra nella nostra vita spesso, non è una scelta.
“Alcune lesbiche sono super riluttanti con le donne bisessuali per le leggende che girano su di loro, o perché una o più bisessuali le hanno ferite. Queste persone arrivano fino al punto di ignorare le bisex sulle app come nella vita… Ma non sanno che alcune possono essere veramente delle buone amanti!”
Come donna bisessuale, ha fatto coming out nel 2013 e il suo primo appuntamento con una donna, risale al 2014; era una bisessuale separata dal marito a causa del suo orientamento, che non faceva altro che lamentarsi della sua bisessualità e dei problemi che le aveva causato. Un’esperienza molto spiacevole, che avrebbe evitato volentieri se fosse stato possibile trovare una lesbica che le concedesse un appuntamento.
Dianna, in un precedente articolo, infatti, raccontava la sua esperienza di bisessuale su Tinder, le reazioni di uomini e donne al suo coming out.
Su Tinder, le persone possono dichiarare il proprio orientamento e cercare persone per incontrarsi. Lì la sorpresa è stata notare il “paradosso patriarcale della donna bisessuale”. Normalmente per gli uomini, la bisex è sempre “interessante”. Un qualsiasi uomo etero cisgender nel giro di poco le chiederà opinioni sui manage a trois, anche se non ne ha mai fatto uno in vita sua.
La reazione delle lesbiche è, invece, tendenzialmente sospettosa da subito.
“Se volete essere le nostri alleate, questo è un ottimo modo per farlo, arrestate la diffusione di miti bifobici. Non vi lasceremo per gli uomini. Non siamo finte lesbiche. Siamo qui. Siamo parte della vostra comunità e siamo felici di partecipare”.
Il problema delle donne bisessuali è, secondo lei, che hanno avuto maggiore visibilità senza un conseguente aumento di consapevolezza diffusa sulla bisessualità.
Le ragazze etero, invece, secondo la sua esperienza, vedono la bisex come un giocattolo. Se sono in una fase bi-curiosa, la incontrano; se invece sono un po’ omofobe, la bisessualità è percepita come una minaccia, “finché ubriache, non si trasformano in Katy Perry e ci provano” come se non ci fosse un domani eterosessuale.
In altre parole, le donne bisessuali rimangono sempre un oggetto di interesse, qualcosa di fetish, di curioso. Sulle app d’incontri , Dianna si identifica ora come bisessuale o lesbica, mentre a volte prova a restare temporaneamente velata, al fine di ottenere intanto un primo appuntamento. Ma per il prossimo anno, vuole impegnarsi a giocare di più con gli stereotipi e a fare più velocemente coming out.
Serve un cuore aperto e molta elasticità.
Soltanto così ogni forma di incontro porta sempre i suoi frutti.