Una splendida storia di gioia queer direttamente dal Regno Unito: Dave Moore, 35enne di Cardiff, papà di un bambino e una bambina di otto anni, ha fatto coming out all’intera famiglia come persona non binaria. “Non avevo previsto di fare coming out questa settimana” scrive Moore su Twitter, raccontando è avvenuto tutto nella maniera più naturale e spontanea subito dopo il Bristol Pride.
“Stavamo chiacchierando e guardando le foto, e infine, le ho detto che sono non binary, e la sua reazione è stata adorabile” scrive Moore, raccontando che quando sua figlia ha visto le foto del papà indossare un abito e make up, ha preparato un disegno della sua famiglia circondata da arcobaleni, dicendo di voler andare al Pride tuttə insieme.
I didn’t plan on coming out this week, but #bristolpride and my daughters picture started the ball rolling. As it is #NonbinaryAwarenessWeek it’s time for people like me to show ourselves. https://t.co/vOHtKZ12DN pic.twitter.com/DNURAdDiNC
— Dave Moore (@Moorag81) July 13, 2022
Moore – che ha fatto coming out appena in tempo con #NonBinaryAwarenessWeek, settimana dedicata alla visibilità delle persone non binarie – racconta di aver iniziato ad utilizzare make-up e abiti femminili quando era molto giovane, ma la legislatura della Sezione 28 di Margaret Thatcher nel 1988 – campagna contro ogni tipo di propaganda o educazione LGBTQIA+ – l’ha fattə sentire come un “mostro”: “Ho pensato a mio figlio e mio nipote, che hanno rispettivamente sei e cinque anni” racconta Moore a PinkNews “Era quella l’età in cui ricordo chiaramente di essermi sentito diverso, che mi piacevano “le cose da ragazze”, ma sapevo fosse sbagliato“.
Moore racconta che la parte peggiore dell’essere non binary e trans durante gli anni ’80 era la totale assenza di punti di riferimento o modelli nei media, e gli unici esempi contemplabili erano David Bowie o Boy George: “Durante il Pride ho visto che siamo in così tantə, per me è stata come una finestra aperta sul futuro. Dove chiunque è diversə, ognuno è stranə, e non importa“.
Condividere la sua identità di genere con la propria famiglia, è stato per Moore l’occasione per ribadire ai propri figli che non c’è nulla di cui vergognarsi e che, qualunque percorso intraprenderanno, si trovano in un safe space: “Voglio che sappiano di poterlo fare, che se si identificano come non binary o trans andrà bene, ed io sarò lì a supportarli”. Nell’intervista Moore ha anche esortato le persone a portare più bambini al Pride, definendoli dei momenti unici e rari: “Andate e vivetelo con la vostra famiglia. Se tornate a casa con una mentalità chiusa, penso ci sia qualcosa di sbagliato”.
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