Ponti londinesi e britannici d’assalto, questa mattina, per manifestare i timori verso le politiche che potrebbe mettere in Donald Trump. Politiche che si teme saranno improntate sul razzismo, sul sessismo e sull’omofobia.
L’iniziativa “Bridges not walls” è nata a Londra si è già diffusa in varie città del Regno Unito, arrivando fino a Parigi. Ponti occupati da gruppi di attivisti e cittadini che espongono striscioni per urlare il bisogno di collegamenti, di ponti appunto, più che di muri (muri come quello che Trump ha intenzione di erigere per bloccare l’immigrazione dal Messico).
In particolare a Londra un gruppo di protesta LGBT ha svolto stamattina la sua manifestazione sul Vauxhall Bridge, esponendo un manifesto con scritto: Queer Solidarity Smashes Borders (la solidarità queer distrugge i confini).
Dovevano pensarci prima andando a votare questo giovsni e invece ora avranno 2 muri uno verso l'Europa con la Brexit e uno verso l'America. Di Trump