Gaston Disney, Dracula cinematografico, cantante da musical e aitante macho in Fast and Furious, Luke Evans ha fatto di tutto in tv e al cinema, senza mai nascondere la propria omosessualità.
Il divo ha voluto giustamente ribadirlo, dopo aver ricevuto l’Attitude Award 2020 come personaggio dell’anno.
La cosa strana è che quando le persone hanno scoperto la mia omosessualità, c’erano molti articoli che dicevano che l’avevo mascosto, ma non era così. Volevo solo andare su Internet, prendere il telefono e dir loro: “Ti rendi conto che ho fatto coming out a 16 anni?”. Sono entrato nel mondo da bambino, perché dovevo. Sono orgoglioso e felic,e ho vissuto una vita molto importante di cui sono super felice. E non mi sono mai vergognato. E ora all’improvviso sono stato trattato in questo modo, ed è stato un momento spaventoso perché mi sono detto, “oh Dio, questo è orribile”. Questo non è vero. Niente di tutto questo è vero.
In questo 2020 Evans ha pubblicato il suo album d’esordio e ha calcato il set interpretando per la prima volta un personaggio gay al fianco di Nicole Kidman e Melissa McCarthy in Nine Perfect Strangers, serie tv tratta da un celebre romanzo. Ma la sua accettazione adolescenziale è stata tutt’altro che semplice, causa omofobia vissuta in prima persona in Galles.
Non è stato fantastico, devo dire. Insomma ero un bambino felice. Sono un essere umano piuttosto positivo e ne ho tratto il meglio. Ma non avevo una facile a scuola. Sono stato vittima di bullismo molto pesante. Ero figlio unico. C’erano molti bulli nella mia scuola e io ero un bersaglio facile. Sapevo solo di essere diverso. Ebbene, sapevo di essere diverso in tanti modi perché sono stato cresciuto come un testimone di Geova. Vengo da una famiglia molto felice, amorevole, serena e non aggressiva. Quindi, ero solo diverso dalla maggior parte delle persone nella mia città e dalla maggior parte delle persone nella mia scuola. Tutto mi spaventava troppo, davvero. Quindi ho finito la scuola, ho lottato e ho continuato ad andare avanti.
A 16 anni appena la decisione di trasferirsi a Cardiff: “Avevo bisogno di trovare la mia identità e di essere indipendente dalla mia famiglia, trovare la mia voce ed essere un’adolescente gay e felice. Un adolescente che vive da solo”. A quel punto, inevitabile, il coming out.
Come per molti genitori, era difficile per loro capirlo. Ma ci è voluto tempo e ci sono voluti rispetto, pazienza, comprensione e accettazione reciproca, cosa che non arriva dall’oggi al domani. È stata una cosa molto spaventosa. A Hollywood spero di aver abbattuto molte barriere, perché sto cercando di rappresentare la mia comunità, ma non posso rappresentare tutti. E di certo non posso accontentare tutti. Devo solo fare a modo mio. Cerco solo di essere autentico, perché questo è quello che sono. Io sono questa persona.