Foto in copertina: Ricardo Gomes
Madonna è pronta dominare il 2023 e ci tremano già le gambine.
Finalmente le chiacchiere di corridoio sono diventate realtà e l’eterna regina del pop ha annunciato The Celebration Tour 2023, tour mondiale per festeggiare 40 anni di carriera, con tappa a Milano il 23 Novembre (mettete da parte i soldi, perché i prezzi sono da finire sul lastrico).
Culmine di una carriera mastodontica che oggi come nel 1980 continua a far parlare di sé, generare dibattiti, critiche e attenzioni.
Segno di un’artista che non si piega alle leggi del tempo, rimanendo fedele a sé stessa e al nostro presente: lo ribadisce nella sua ultima intervista per Vanity Fair Italia, insieme a Simone Marchetti, dove parla di vittorie, sconfitte (anche se per lei “tutto quello che ti succede è una vittoria, soprattutto se le percepisci come sconfitte”), il costo della fama e l’eterno supporto ai gruppi marginalizzati.
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Una storia d’amore e sostegno reciproco che va avanti da molto prima: “Quando non ero nessuno, quando ero senza soldi e senza cibo, sono state proprio le persone di etnie diverse e i membri della comunità Lgbtqi+ a supportarmi, a sostenermi, a curarmi.” spiega l’artista a Vanity Fair: “Come avrei mai potuto non supportarli io stessa? E ancora: inclusione e diversità sono valori che hanno sempre fatto parte del mio percorso d’artista. Più passa il tempo, più capisco di essere un’artista e una persona che deve dare voce a chi è marginalizzato“.
Accompagnata da un servizio fotografico curato da Luigi & Iango che la ritrae come Vergine Maria (con un’ultima cena composta da sole donne) e bambola fragile circondata da toreri, Madonna riflette anche sul ruolo della religione, specificando che senza inclusività non può essere considerata tale: “La religione non è aderire a un gruppo esclusivo o estremista. La religione è rispettare altre religioni. La religione è incoraggiare le persone a capire quello che credono e a studiare quello in cui credono invece di aderire a un dogma che senza studio e senza comprensione risulterebbe vuoto e sterile“.
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L’artista non perde occasione per ribadire la lotta al sistema patriarcale, che definisce una ‘battaglia costante’ contro un senso di pericolo che persiste negli anni e coinvolge ancora ogni donna: “Mi sembra che stiamo tornando pericolosamente indietro” dice Madonna, commentando la situazione attuale nel mondo “Altrimenti perché in America staremmo parlando ancora della libertà per le donne di decidere del proprio corpo?”
Ciccone parla anche di fragilità e timori, con un occhio di riguardo verso quella cancel culture che impedisce di esprimere la propria individualità, alla mercé della gogna mediatica: “Avverto un senso di silenzio, un desiderio di sicurezza per paura di essere cancellati. È come vivere in uno di quei maledetti film distopici. Il problema è che questi scenari sembrano diventati reali”.
Ma Madonna si considera orgogliosamente ottimista (“Se non lo fossi, non saprei come andare avanti”) e della propria vita non cambierebbe nulla: “Mi butterei un’altra volta nel mondo. Con la stessa curiosità, con la stessa fame di conoscenza, con la stessa avidità di fare più esperienze possibili” racconta per nulla pentita di una carriera fatta per lasciare la propria traccia nel mondo, continuando ad andare oltre le regressioni del sistema: “Continuerei a disturbare la pace, a essere avventurosa, a esprimere me stessa, a mostrarmi ribelle. Alla fine, farei tutto allo stesso modo”.
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