Maria De Filippi, la conduttrice delle conduttrici, la “Queen Mary” – che pare guadagni oltre 10 milioni di euro l’anno – compie 59 anni!
Nata a Milano il 5 dicembre 1961, Maria De Filippi cresce a Mornico Losana, in provincia di Pavia. Si laurea con lode in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Pavia. Voleva diventare Magistrato!
Una carriera che, però, non intraprende perché ad inizio anni ’90 incontra l’uomo che poi avrebbe sposato, Maurizio Costanzo, ed inizia una carriera nel mondo dello spettacolo.
“Amici” e “Uomini & Donne”: lo strano caso di due programmi rilanciati con due format diversi, che hanno avuto tutti un grande successo
In anni di bufera politica e mediatica, quelli di Tangentopoli, Maria De Filippi entra nel mondo dello spettacolo e, il 26 settembre 1992, fa il suo debutto televisivo con un talk show: “Amici”.
Il programma, che attualmente è un talent show, all’epoca era appunto un talk show generazionale in cui si trattavano i temi più disparati con ragazzi giovani, e riuscì a risollevare gli ascolti del sabato pomeriggio di Canale 5.
Da quella stessa trasmissione, la De Filippi ha “scoperto” alcuni ragazzi e ragazze che ha poi inserito nella produzione di altri suoi programmi, in primis di “Uomini & Donne“, che ha poi lanciato nel 1996.
Inizialmente dedicata ai conflitti e alle storie complicate tra mariti e mogli, “Uomini & Donne” ben presto diventa un dating-show, sulla scia di “The Bachelor” e “The Bachelorette” – programmi tv americani che impazzavano negli primi anni 2000.
Curioso come “Amici” e “Uomini & Donne“, i suoi due programmi più famosi e longevi, siano sopravvissuti entrambi, con successo, ad una totale modificazione del format pur mantenendo lo stesso nome!
Per “Amici“, il talent, la scelta fu intelligente e fortuita: il talent che tutti conosciamo, che ha dato il via alle carriere – tra gli altri – di Marco Carta – Alessandra Amoroso – Emma Marrone – Irama, nella sua prima edizione si chiamava “Saranno Famosi“.
La De Filippi però incappò in una battaglia legale sul copyright, che perse. Il nome del suo programma era uguale identico a quella di una serie tv anni ’80 molto famosa (“Fame”, tradotta appunto “Saranno Famosi“) e, quindi, recuperò un marchio che già possedeva dandogli un nuovo significato.
“C’è Posta Per Te”, il “Trono Gay” e le battaglie per l’uguaglianza e contro l’omofobia di Maria De Filippi
Una conduttrice intelligente – la più intelligente probabilmente – della tv. Che ha sempre saputo su cosa puntare, dal trash ai giovani, alle storie coinvolgenti ed emozionanti di “C’è Posta Per Te“, che da oltre 20 anni non smette di fare ascolti stellari, mutando le sue formule sempre con credibilità e successo di pubblico.
A “C’è Posta Per Te” la De Filippi ha avuto modo, più che in altri suoi programmi, di sensibilizzare il suo pubblico su tematiche LGBT+, in primis contro l’omofobia, e non, ed è sicuramente il suo programma più apprezzato anche dai critici televisivi.
Maria De Filippi è anche, però, un personaggio che fa discutere.
Molti la incolpano di aver contribuito a creare tv “spazzatura”, non definita come “educativa” (come invece può esserlo un “C’è Posta Per Te”). Purtroppo però questo è il rischio da correre per tutti i pionieri della tv e dello spettacolo.
La “Queen Mary”, che abbia fatto o meno programma più “educativi” di altri, ha sempre dimostrato pieno rispetto ed apertura verso tutti i tipi di persone, sessualità. E credo, e nei suoi programmi – amati o odiati che siano – c’è sempre stata un’ampia rappresentanza di tutto ciò. Specie di appartenenti alla comunità LGBT+.
Nel settembre 2016 ha anche lanciato il “Trono Gay” a “Uomini & Donne“, ovvero dove un ragazzo “sul trono” veniva corteggiato da altri ragazzi; esperimento che ha ripetutto con successo nell’edizione 2018.
In attesa di vedere quali nuovi programmi lancerà, di scoprire quali nuovi suoi artisti faranno furore, Gay.It fa i suoi più cari auguri alla Maria nazionale e le augura uno splendido compleanno e, visto il periodo, un Buon Natale!
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la più brava di tutte. Esclusa la Carrà che sapeva condurre ma anche cantare e ballare.