Nel giorno in cui il Parlamento riapre i battenti dando il via alla 19esima legislatura, Mario Ravetto Flugy, dirigente nazionale di Fratelli d’Italia, ha replicato a Fabrizio Marrazzo del Partito Gay che aveva chiesto ai deputati e senatori omosessuali dei partiti di destra di dichiarare il proprio orientamento sessuale.
“Da Marrazzo violenza insopportabile”, ha tuonato Flugy. “In Fratelli d’Italia non è mai esistita discriminazione basata sulla inclinazione sessuale“, ha precisato Mario Ravetto, dirigente di un partito che da sempre alimenta omotransfobia. “Lo dimostra anche la mia esperienza personale, omosessuale dichiarato e dirigente sin dall’inizio nel partito di Giorgia Meloni e candidato alle ultime elezioni politiche“. “Respingiamo quindi l’intimidatorio invito di Fabrizio Marrazzo che in modo ultimativo ingiunge ai ‘sospettati di FdI’ di rendere pubblica la loro condizione personale: è inaccettabile ogni tentativo di mettere in piazza la vita privata di donne e uomini che hanno diritto di decidere liberamente se rendere pubblica o meno la loro inclinazione affettiva. La dichiarazione di Marrazzo è una violenza psicologica insopportabile, fra l’altro, commessa da chi sostiene di operare per impedire che tante persone la subiscano”.
Nel 2020, intervistato da ProVita e Famiglia, Flugy sparò a zero contro il DDL Zan, negando l’esistenza di un'”emergenza omofobia” in Italia. “Io temo che la minoranza organizzata ed intollerante rappresentata dalla “ufficialità” Lgbt, voglia intimidire chi si rifiuta di accettare ”il loro pensiero unico””, disse un tempo. “Guardate che bisogna fare una netta partizione. Noi omosessuali siamo cittadini come tutti gli altri, poi c’è una minoranza organizzata che, al di là del dichiarato desiderio di essere cittadini come tutti gli altri, in realtà vuol costituire una classe sociale privilegiata, garantita in questo dalla proibizione e punizione del dissenso altrui”.
Candidato al Senato, Mario Ravetto Flugy non è riuscito ad entrare in Parlamento, dove ad oggi sono solo 4 gli eletti dichiaratamente LGBTQ.
Secondo Marrazzo, candidato alle scorse elezioni dal Movimento 5 Stelle, sarebbero almeno 5 le persone elette nelle file della destra che sarebbero gay e lesbiche. Anche Vladimir Luxuria, via AdnKronos, ha confermato la presenza di parlamentari gay tra i parlamentari della destra, precisando però come debbano essere loro a dirlo pubblicamente.
“Ho frequentato la politica molto da vicino, ed ho riconosciuto alcuni parlamentari che sapevo essere gay. Nella destra ce ne sono, le cose si vengono a sapere. Ma sono contraria generalmente all’outing, ovvero che qualcuno lo dica di qualcun altro: ho sempre pensato che il coming out debba essere qualcosa di volontario e che ciascuno dovrebbe decidere se, come e quando”.
“Il nostro compito – ha proseguito Luxuria – è quello di agevolarlo, creando una società in cui farlo non significhi porte in faccia dalla famiglia, dalla Chiesa, dal lavoro, dagli amici”. “Certo, a volte sono tentata di farlo io, quando ci sono parlamentari che non solo non lo dicono ma diventano i nostri peggiori nemici e ci attaccano con una doppia morale. Fanno finta di difendere la famiglia tradizionale. Purtroppo nella destra ce ne sono diversi“.