Dopo aver pubblicamente attaccato le atlete trans (“Il tennis femminile non è per maschi falliti”) e sparato a zero contro le drag queen (“Patetica parodia delle donne”), Martina Navratilova è tornata a regalare transfobia via X, ex Twitter.
Ha scritto Navratilova, leggenda del tennis: “Oh mio Dio… un ragazzo non può essere lesbica. Non importa quello che dicono, non importa come si sentano, non importa quanto cerchino di convincerci del contrario. Un ragazzo≠ una lesbica”.
Navratilova continua quindi ad utilizzare volutamente il maschile, dinanzi a donne trans, sostenendo che quest’ultime non possano essere lesbiche. Un trionfo di ignoranza sul fronte identità di genere/orientamento sessuale per l’ex tennista, 59 Grande Slam vinti e per 332 settimane in vetta alla classifica WTA, nonché tra le primissime campionesse dello sport a fare coming out come donna lesbica e da quasi 10 anni sposa di Julia Lemigova.
Navratilova ha pubblicato quel tweet come risposta ad un video di tre minuti sull’importanza della visibilità lesbica pubblicato dall’organizzazione LGBTQ+ britannica Stonewall. Nel video c’è Katie Cornhill, donna transgender che ha ricordato come la visibilità lesbica aiuti a creare spazi sicuri nella società. In molti hanno replicato a quel video con durezza, accusando Stonewall di voler “cancellare le donne” a causa della presenza di Katie. Altri si sono riferiti a Cornhill come ad un “ragazzo”, compresa Navratilova, che ha così fatto da megafono alle cosiddette “femministe radicali trans escludenti” (TERF), che vedono la femminilità come un’identità innata “essenziale” determinata dal sesso assegnato alla nascita, perché a loro dire un’identità non può essere rivendicato dalla transizione medica.
A fine 2018 Navratilova si era opposta alla partecipazione delle donne trans agli sport femminili.
“Non puoi semplicemente proclamarti donna ed essere in grado di competere contro le donne. Devono esserci degli standard, e avere un pene e competere come donna non si adatta a quello standard”, scrisse sempre su X, per poi cancellare il proprio tweet e promettere che avrebbe maggiormente approfondito il tema. Ma evidentemente così non è stato.
Le sue dichiarazioni transfobiche le hanno fatto perdere la propria posizione nel comitato consultivo di Athlete Ally, organizzazione che lavora per l’inclusione LGBTQ+ nello sport. I suoi commenti sono poi stati condannati dagli atleti transgender. La ciclista Rachel McKinnon ha sottolineato come Navratilova “sfrutta stereotipi secolari e stigma contro le donne trans, trattandoci come uomini che fingono solo di essere vere donne”.
Pochi mesi fa lo sconsiderato attacco alle drag queen. A inizio 2023 a Martina Navratilova è stato diagnosticato un cancro alla gola e al seno.
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