Se siete di età compresa tra i 18 e i 35 anni, andate in palestra tutti i giorni (domenica compresa) e non potete fare a meno di specchiarvi continuamente anche su superfici opache potreste soffrire del Complesso di Adone. La malattia identificata da Pope HG Jr nel 1993, nota anche come anoressia nervosa o reverse anorexia, nasconde gravi mancanze di autostima. Il soggetto che ne è affetto pratica eccessivamente l’attività fisica, ponendo il culto della bellezza e l’ossessione per l’aspetto fisico al primo posto nelle priorità della propria vita. Al contrario dell’anoressia, l’uomo che soffre di questo disturbo si percepisce sempre molto magro e vede i propri muscoli senza tono e flaccidi.
Come tutte le malattie di tipo psicologico, l’uomo ignaro del proprio disagio, cerca di compensare la realtà distorta dell’immagine riflessa allo specchio, con il disperato aumento della massa muscolare, alla ricerca di una perfezione che (almeno nella sua mente) non vedrà mai. Il prolungarsi di una dieta iperproteica e degli sforzi fisici, possono portare a problemi ossei e articolari, disfunzioni renali e addirittura all’impotenza. Quest’ultima a causa dell’ultimo disperato ricorso agli anabolizzanti, spesso difficili da acquistare legalmente e di conseguenza reperiti al poco affidabile mercato nero.
La chirurgia estetica, grazie alle nuovissime, tecniche è purtroppo in grado di assecondare la vigoressia. A prezzi relativamente accessibili infatti è possibile assicurarsi un vistoso incremento di pettorali, bicipiti, glutei, petto e addirittura polpacci attraverso l’impianto di protesi.
Sul sito Bodyimplants.com si può trovare una vasta gamma di fotografie dimostrative "prima e dopo" accompagnate da un listino prezzi abbastanza accessibili. Glutei alla brasiliana, polpacci definiti e braccia possenti ad un costo che va dai 7.000 ai 10.000 dollari. Eccezione fatta per i pettorali che, a seconda della misura richiesta, possono costare fino a 14.000 dollari.
Le protesi al petto non sono di silicone come quelle che siamo abituati a vedere nei sempre più numerosi reality sulla chirurgia estetica, si tratta invece di coppe in silicone rigido da situare con colla biologica sotto il muscolo pettorale. Le nuove protesi hanno una forma asimmetrica speculare (con il bordo inferiore che va ad appoggiarsi sulle fibre costali e sternali inferiori del pettorale) che ne impedisce il dislocamento. L’invito degli esperti è quello di ricorrere a questo tipo di impianti, spesso difficili da rimuovere, solo in casi di estrema necessità. Può esserne un esempio la Sindrome di Poland, una reale ipotrofia dei muscoli. Nel caso della sindrome di Adone, invece, la soluzione migliore è quella di ricorrere all’aiuto di un buono psicologo per superare le proprie insicurezze.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.