“Che poi io credo non sia stato un suicidio, sai? Tanto sappiamo bene chi è l’artefice di tutto questo schifo”. Queste le parole che l’attrice Rosalinda Cannavò, prima nota con lo pseudonimo Adua Del Vesco, ha rivelato al collega e (finto) ex fidanzato Massimiliano Morra durante la loro permanenza nella casa del Grande Fratello Vip. Al centro della discussione il regista Teodosio Losito, morto suicida l’8 gennaio 2019, loro mentore e tra le colonne della casa di produzione Ares Film (Il bello delle donne, Il peccato e la vergogna, Furore, insomma le fiction melo di Canale 5).
A distanza di alcuni mesi da quelle supposizioni, pronunciate di fronte alle telecamere e rimbalzate su tutti i giornali, Rosalinda Cannavò è stata sentita dalla Procura di Roma come persona informata sui fatti circa la scomparsa di Teodosio Losito. Nonostante la morte dell’uomo, trovato impiccato a un termosifone della sua casa romana, non fosse stata oggetto allora di ulteriori indagini, le frasi dell’attrice sull’esistenza di una setta manipolatrice hanno spinto gli inquirenti ad aprire un’inchiesta per istigazione al suicidio.
Morte Teodosio Losito, la lettera di addio al compagno Alberto Tarallo
Dopo aver trascorso due ore e mezza insieme al pubblico ministero Villani che si occupa del caso, Rosalinda Cannavò ha fatto poi ritorno a Milano. “La verità scavalcherà ogni segnale di omertà“, ha scritto l’attrice su Instagram durante il viaggio in treno. Un messaggio criptico, che si staglia su una pagina torbida di attualità, che mescola il racconto televisivo a quello della cronaca nera.
In queste ore, intanto, riecheggiano le parole che il regista Teodosio Losito ha lasciato scritte in una lettera al compagno Alberto Tarallo, proprietario dell’Ares Film, prima dell’estremo gesto. Ecco alcune frasi di commiato dell’uomo, rese note dal produttore lo scorso ottobre nella trasmissione di La7 Non è l’arena:
Alberto, non sai quanto sono dispiaciuto per te. Per questo epilogo che ti farà soffrire. Non avere rimpianti o rimorsi in futuro: questa è una mia scelta e tu non hai colpe. È un pensiero che da mesi non mi ha mai abbandonato, si è ripresentato e l’ho annullato, a oggi sta vincendo lui. Sono io che ho rimorsi e rimpianti ma non posso tornare indietro e non riesco ad andare avanti. È un anno che combattiamo contro i mulini a vento e mi sono spesso appoggiato alla tua forza. Io ho vissuto come se avessi avuto l’anestesia che scorreva nelle vene. I miei errori di scelte sbagliate, quelle nei tuoi confronti, hanno creato un carico di insicurezze per come agire. Ho sbagliato soprattutto con te. I dubbi che ho potuto avere negli anni scorsi li ho cancellati proprio nel momento più difficile, complicato e questo mi fa sentire ancora più una merda verso di te. […] Vedere te che amo e ora immensamente più di prima, che sei coinvolto in questo mio fallimento tuo malgrado, mi dilania la mente e il corpo. Perdonami se potrai. Perché credo che dove andrò potrò provare col tuo perdono un po’ di serenità.