Non è un mistero che nei tempi antichi l’omosessualità era un fatto normale, così come le relazioni. Approfondendo la storia, inoltre, è facile trovare delle relazioni anche bizzarre, tra persone molto importanti. Ne è un esempio la storia che coinvolge Nerone e due uomini, Pitagora prima e Sporo poi. La figura di Nerone è conosciuta: l’ultimo imperatore, il quinto, della dinastia giulio-claudia. La storia ritrae questo imperatore come un tiranno, che appiccò l’incendio a Roma incolpando i cristiani, responsabile della morte di tantissime persone, anche dei fedelissimi e della madre, per mai provate congiure contro la sua persona.
La storia ha dipinto per decenni un Nerone praticamente pazzo. Ma solo negli ultimi anni la sua figura è cambiata, in un qualche modo riabilitata. E questo è grazie a un gruppo internazionale di archeologi che vedono in Nerone una persona diversa, e meno spietata di quanto è stato raccontato, anche se non del tutto stabile mentalmente. Paranoico e particolare, l’imperatore romano è noto anche per le sue due relazioni con persone dello stesso sesso, con le quali convolò a nozze.
Il primo matrimonio di Nerone con il liberto Pitagora
Nerone, mentre era ancora sposato con la moglie Poppea, ebbe una relazione con Pitagora. Questi era un liberto, ovvero uno schiavo liberato, che però rimaneva ancora ai servizi del padrone. Di Pitagora non si conosce molto, ma dai reperti rinvenuti sembra che servisse ancora l’imperatore versandogli il vino o con il ruolo di suo assaggiatore personale. Nel matrimonio che si celebrò, Nerone era la moglie, Pitagora il marito. Dopo la cerimonia pubblica, la prima notte di nozze sembra che Nerone abbia anche urlato come fanno le donne vergini, costrette dal marito ad avere il loro primo rapporto sessuale dopo il matrimonio.
A raccontarlo, sono diversi storici dell’epoca, che hanno lasciato ai posteri il racconto del giorno delle nozze. Tacito, senatore romano, storico e oratore, scrisse a riguardo:
Si abbassò fino al punto da sposarsi con uno dei membri di quell’indegno gruppo, di nome Pitagora, eseguendo tutti i riti formali del matrimonio regolare. Il velo da sposa è stato messo sull’imperatore; la gente ha visto i testimoni della cerimonia, la dote di nozze, il divano e le fiaccole nuziali.
I due, dopo l’unione, andavano assieme anche agli incontri ufficiali, presentandosi come coppia.
Il secondo matrimonio con Sporo
Nel 66 d.C. Nerone, preso da rabbia, colpì a calci la moglie Poppea, la quale era incinta. La donna morì per le ferite riportate. Nerone, preso dai sensi di colpa, ordinò quindi ai suoi fedelissimi di trovare una persone che avesse gli stessi tratti somatici della moglie defunta. Dopo una puntigliosa ricerca, la scelta ricadde su Sporo, un liberto.
La somiglianza era tale da indurre Nerone a sposare il ragazzo, ma non prima di farlo castrare. L’operazione che i chirurghi dell’imperatore romano fecero a Sporo può considerarsi la prima castrazione della storia. A seguito dell’intervento, Sporo ricoprì il ruolo di donna, come prima aveva fatto Nerone con Pitagora. Il matrimonio si sarebbe svolto in Grecia, e Sporo era visto come moglie ufficiale di Nerone, venendo chiamato Augusta. Anche lui accompagnò l’imperatore nelle visite ufficiali. A confermare questa seconda unione ci sono le testimonianza di Aurelio Vittore (Epitome de Caesaribus 5, 7) e Cassio Dione (Epitome LXII, 28).
Sporo fu “l’ultima moglie” di Nerone. Sembra che il giovane assistette anche alla sua morte, avvenuta nel 68 d.C. per mano dello stesso imperatore, il quale si suicidò dopo essere stato deposto dal Senato e tradito dai suoi fedelissimi.
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Non solo convolo' a nozze , ma volle anche "partorire ".....una rana. Le nozze tra uomini erano legali fino a Giustiniano e solo allora furono abolite , dietro pressione della Chiesa.