In Nigeria più di 100 persone erano state arrestate per aver partecipato a un matrimonio gay, come dichiarato dalla polizia locale. Le autorità avevano reso nota l’operazione di arresto mediante Twitter / X
Delta State Command have Arrested over hundred gay suspects in a hotel carrying out a gay wedding ceremony. We will be going Live Shortly on Facebook to parade the said Suspects.
— Delta State Police Command (@DeltaPoliceNG) August 29, 2023
La polizia aveva inoltre annunciato che volti e nomi delle persone arrestate sarebbero state esposte alla gogna tramite una “parata dell’infamia” in diretta Facebook.
Oggi apprendiamo che maertedì 19 Settembre un tribunale nel Delta State ha rilasciato su cauzione 69 individui che erano stati arrestati in quell’occasione. Secondo quanto riferito da Reuters, i sospettati sarebbero stati rilasciati dopo aver pagato, ciascuno di essi, una cauzione di 500.000 naira (poco più di 600 €) al tribunale. Lo ha spiegato all’agenzia di stampa l’avvocato Ochuko Ohimor, che ha raccontato che le persone non sono comparse in tribunale e che si è trattato di un accordo complessivo. Nel quale è previsto che, fino alla prossima udienza, ciascuna persona si rechi una volta al mese presso il tribunale della città di Warri per firmare il registro di non allontanamento: una sorta di libertà vigilata.
L’avvocato Ohimor ha aggiunto che nella prossima udienza le persone accusate dovranno fornire garanzie da presentare alla corte, garanzie nelle quali dovranno dimostrare la propria estraneità in relazione alla propria presenza durante il rito di un matrimonio tra persone dello stesso sesso. Gli indagati dovranno esibire documentazione che ora, grazie a questa libertà vigilata, avranno modo di produrre. I pm si sarebbero opposti alla libertà mediante cauzione, ma il tribunale ha stabilito il rilascio, perché gli indagati non erano accusati di un reato capitale e dunque secondo il diritto corrente nigeriano non potevano essere trattenute.
Non è chiaro cosa ne sia delle restanti persone. La notizia riportata da Reuters (che ammette di non essere riuscita a contattare il tribunale di Warri) parla di 69 persone rilasciate mediante cauzione, mentre l’annuncio della polizia locale dichiarava l’arresto di più di 100 persone. È possibile – sperabile – che le altre persone fossero già state rilasciate poche ore dopo l’arresto.
In Nigeria, paese più popoloso d’Africa situato a ovest, la legge anti-LGBTIQ+ prevede fino a 14 anni per chi è condannato. Il matrimonio omosessuale è vietato. Qualsiasi relazione omosessuale è vietata e perseguitata. L’adesione a gruppi di sostegno e associazioni per i diritti LGBTIQ+ sono perseguibili penalmente.
Pochi giorni fa si è invece appreso che in Kenya l’Ong Nglhrc ha vinto un contenzioso per poter mantenere le parole gay e lesbica nel proprio nome e nel proprio statuto, di fatto ottenendo la possibilità di operare per il supporto alla causa LGBTIQ+ nel paese dell’est africano.
Terribili sono invece le notizie relative alla comunità LGBTIQ+ in Uganda. In generale ricordiamo che si aggrava ogni giorno di più la situazione della popolazione LGBTIQ+ in Africa: tutte le notizie su Gay.it qui > (gf)
immagine di copertina: foto dal set di “Legend of the underground” documentario HBO sull’omosessualità vissuta in clandestinità in Nigeria.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.