L’amministrazione Obama ha annunciato che sosterrà lo sforzo per l’abolizione della legge federale che definisce il matrimonio come una unione legale fra un uomo e una donna. Il portavoce della Casa Bianca Jay Carney ha infatti dichiarato che verrà appoggiata la legge per l’abolizione del cosiddetto Doma (Defense of Marriage Act), in vigore dal 1996.
L’appoggio di Barack Obama riporta al centro della scena l’argomento matrimonio gay, che sarà probabilmente uno dei temi della campagna elettorale presidenziale del 2012. La nuova proposta di legge, chiamata Respect for Marriage Act, è portata avanti dalla senatrice democratica della California Dianne Feinstein e approderà oggi in Senato per una prima audizione. Il suo obiettivo, ha detto Carney, è "sostenere il principio che il governo federale non deve negare alle coppie gay e lesbiche" gli stessi diritti degli altri.
Già da cinque mesi l’amministrazione del presidente Barack Obama aveva chiesto al ministero della Giustizia di non difendere l’applicazione del Doma. In febbraio il ministro della Giustizia, l’attorney general Eric Holder, ha affermato che parti del Doma apparivano in contrasto con la costituzione. Obama ha finora evitato di appoggiare esplicitamente i matrimoni omosessuali, affermando che la decisione spetta ai singoli Stati. Il mese scorso ha ricevuto fischi quando ha detto davanti ad un pubblico di gay a New York che "tradizionalmente, il matrimonio viene deciso dagli Stati".
Ben 41 Stati al momento vietano il matrimonio omosessuale. In giugno lo Stato di New York è diventato il sesto a legalizzarli. Il successo dell’iniziativa legislativa ha fatto sì che il sindaco Michael Bloomberg decidesse per l’estrazione a sorte, tramite lotteria, delle coppie che per prime, domenica, potranno sposarsi. Delle 2600 richieste di nozze ricevute, 1728 sono state redatte da coppie gay. Soltanto 764 coppie, però, potranno convolare a nozze nel primo giorno di applicazione della nuova legge dello Stato.
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