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Olly Alexander risponde alle critiche omofobe: “Non smetterò di essere gay e sexy”

Dopo il suo speciale per la BBC molte persone hanno criticato l’artista per essere troppo “esplicito”. Lui ha risposto per le rime.

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Olly Alexander risponde alle critiche
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Olly Alexander, cantante del gruppo Years and Years, non ha la minima intenzione di piegarsi al bigottismo: durante lo speciale BBC’s Big New Years & Years Eve Party dove il cantautore si è esibito affiancato da Kylie Minogue e The Pet Shop Boys, più di 179 spettatori hanno abbandonato il concerto perché considerato “troppo esplicito” e “poco adatto alle famiglie”.

Una reazione che lo stesso Alexander ha definito la reazione “tipica” di alcune piattaforme: “Mi sentono parlare di persone non binarie in televisione e lo considerano offensivo” dichiara a INews, specificando che nelle sue canzoni non ci sono dichiarazioni politiche, ma la sua apparenza risulta troppo sovversiva e reazionaria per il pubblico mainstream: “Sono un gay esplicito perché voglio esserlo” ha detto in un’intervista con Metro’s Guilty Pleasures “Questo finisce sempre per incontrare un po’ di shock, che mi diverte“.

Ma alle critiche Alexander risponde senza remore: “Non smetterò di essere gay e sexy” ribatte, specificando che la sua omosessualità è solo parte di un discorso più ampio, dove il grande pubblico si sente “triggerato” da una presenza e un’attitudine tutt’altro che accomodante o pudica. Quello di Capodanno è stato solo un “assaggio” del suo Night Call Tour, uno show che lo stesso Alexander descrive con “una forte componente sessuale”, che potrebbe scioccare qualcun* ma che rispecchia pienamente il mood del suo ultimo album. Non a caso, Night Call è un disco liberatorio, che mette di buon umore prendendo spunto dalle atmosfere della vita notturna: “È tutta una fantasia” spiega a INews. Con un team composto interamente da persone queer, l’obiettivo di Alexander è celebrare tutto il potenziale del mondo LGBTQIA+, permettendo a chiunque di lanciarsi in “uno selvaggio tuffo di libertà”: “Voglio che le persone si sentano liberate. Sono così emozionato di condividere questa esperienza con tant* compagn* queer, e chiunque è invitat*”.

 

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Alexander è abituato a raccontarsi senza filtri, non solo nella musica ma anche nel mondo della televisione: oltre al suo ruolo di spicco nella miniserie It’s A Sin, ha fatto parte anche nel 2017 del documentario della BBC Rising Up Homosexual: “Spesso liberi della vera energia una volta che dai spazio alle tue più grandi debolezze” 

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