Olly Alexander, cantante del gruppo Years and Years, non ha la minima intenzione di piegarsi al bigottismo: durante lo speciale BBC’s Big New Years & Years Eve Party dove il cantautore si è esibito affiancato da Kylie Minogue e The Pet Shop Boys, più di 179 spettatori hanno abbandonato il concerto perché considerato “troppo esplicito” e “poco adatto alle famiglie”.
Una reazione che lo stesso Alexander ha definito la reazione “tipica” di alcune piattaforme: “Mi sentono parlare di persone non binarie in televisione e lo considerano offensivo” dichiara a INews, specificando che nelle sue canzoni non ci sono dichiarazioni politiche, ma la sua apparenza risulta troppo sovversiva e reazionaria per il pubblico mainstream: “Sono un gay esplicito perché voglio esserlo” ha detto in un’intervista con Metro’s Guilty Pleasures “Questo finisce sempre per incontrare un po’ di shock, che mi diverte“.
179 people complained i was too sexy !!! gonna aim for 200 next time 😌 https://t.co/0wzUL9gu5I via @MetroUK
— olly alexander (@alexander_olly) January 12, 2022
Ma alle critiche Alexander risponde senza remore: “Non smetterò di essere gay e sexy” ribatte, specificando che la sua omosessualità è solo parte di un discorso più ampio, dove il grande pubblico si sente “triggerato” da una presenza e un’attitudine tutt’altro che accomodante o pudica. Quello di Capodanno è stato solo un “assaggio” del suo Night Call Tour, uno show che lo stesso Alexander descrive con “una forte componente sessuale”, che potrebbe scioccare qualcun* ma che rispecchia pienamente il mood del suo ultimo album. Non a caso, Night Call è un disco liberatorio, che mette di buon umore prendendo spunto dalle atmosfere della vita notturna: “È tutta una fantasia” spiega a INews. Con un team composto interamente da persone queer, l’obiettivo di Alexander è celebrare tutto il potenziale del mondo LGBTQIA+, permettendo a chiunque di lanciarsi in “uno selvaggio tuffo di libertà”: “Voglio che le persone si sentano liberate. Sono così emozionato di condividere questa esperienza con tant* compagn* queer, e chiunque è invitat*”.
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Alexander è abituato a raccontarsi senza filtri, non solo nella musica ma anche nel mondo della televisione: oltre al suo ruolo di spicco nella miniserie It’s A Sin, ha fatto parte anche nel 2017 del documentario della BBC Rising Up Homosexual: “Spesso liberi della vera energia una volta che dai spazio alle tue più grandi debolezze”
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