Venerdì 11 e sabato 12 settembre chiuderà ufficialmente la XIII edizione del Padova Pride Village, il più grande Festival LGBT+ d’ Italia, mai come quest’anno realizzato tra mille difficoltà, causa Covid-19.
Per il Gran Finale, il Village ha voluto organizzare una due giorni di cultura e divertimento per poter salutare i propri ospiti e dar loro appuntamento alla XIV edizione nel 2021. Venerdì sera ospiterà un dibattito dedicato al rapporto tra Chiesa e omosessualità che vedrà protagonisti il giornalista Luciano Moia di Avvenire, Alessandro Zan, Monsignor Giampaolo Dianin, Rettore del Seminario Vescovile di Padova e Francesco Lepore, collaboratore de Linkiesta.it. Sabato sera ospiti della kermesse saranno lo scrittore Filippo Forte e Selvaggia Lucarelli.
Tutte e due le sere, inoltre, il pubblico sarà intrattenuto dalla musica di Radio Wow che, con la conduzione di Giusva Iannitelli e della squadra di speaker diretti da Stefano Mattara, trasmetterà non solo all’interno del Boulevard ma anche sulle frequenze FM dell’emittente del gruppo Sphera Holding. Si potrà inoltre assistere al Dinner Show, oltre venti spettacoli a sera, ideati dal direttore artistico del Festival Lorenzo Bosio e portati sul palco da tutta l’animazione del Festival.
Cos’è l’omosessualità per la Chiesa di oggi? Chi sono le persone omosessuali? Quale conoscenza dei loro sentimenti e della loro esperienza di vita? Per aprire una riflessione su queste domande, il Pride Village, il più grande Festival LGBT Italiano, ha voluto organizzare un incontro che venerdì 11 settembre vedrà protagonisti Luciano Moia, caporedattore di Noi famiglia & vita, mensile di Avvenire dedicato alla famiglia e Monsignor Giampaolo Dianin, Teologo Morale e Rettore del Seminario Vescovile di Padova. Punto di partenza del dibattito, moderato dal giornalista Francesco Lepore, collaboratore de Linkiesta.it, è la recente pubblicazione di Luciano Moia “Chiesa e omosessualità. Un’inchiesta alla luce del magistero di papa Francesco” edito dalle Edizioni San Paolo (2020) con la prefazione del Cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo metropolita di Bologna.
«Ci tengo subito a precisare che non è un libro che vuole dare delle ricette o arrivare a delle conclusioni definitive. – sottolinea Luciano Moia – Il testo nasce dalla volontà di dare seguito alle indicazioni di Papa Francesco contenute nell’Esortazione apostolica post-sinodale “Amoris laetitia”, nella quale il Santo Padre invita a non discriminare nessuna persona sulla base dell’orientamento sessuale e ci spiega che anche le persone con tale orientamento hanno diritto di ricevere dalla Chiesa l’accoglienza e un accompagnamento per scoprire quello che Dio chiede loro nella vita. Da qui è nata l’esigenza di capire a che punto è la Pastorale per le persone omosessuali nelle nostre comunità. L’obbiettivo, dunque, è comprendere dalla voce di chi ha affrontato in maniera approfondita questo tema, qual è lo stato delle cose»
“Chiesa e omosessualità” raccoglie dunque una quindicina di interviste, realizzate tra l’autunno 2018 e l’autunno 2019 e pubblicate poi sul mensile di Avvenire, che hanno coinvolto teologi, studiosi di scienze umane e operatori pastorali.
«Il libro vuole essere un punto di partenza. – conclude Moia – Uno spunto di riflessione su quali aspetti dobbiamo ancora camminare perché anche in questo campo la Chiesa sia l’esperta in umanità e in amore che vuole essere».
Per venerdì sera ngresso gratuito fino alle 21.00, poi 5€. Per sabato sera ingresso 10 € dalle ore 19.00.
Gli accessi al Festival, che quest’anno si svolge esclusivamente all’aperto in un’area esterna di 10.000 metri quadrati, sono controllati e accessibili solamente previa misurazione della temperatura corporea. È previsto l’obbligo della mascherina. Non è possibile consumare direttamente al banco, una volta ricevuta la propria ordinazione. L’intera area viene sanificata periodicamente e i bagni igienizzati continuamente con un presidio fisso. All’ingresso e in prossimità di ogni bar e ristorante è disponibile, inoltre, il disinfettante per le mani. Oltre agli uomini della security, l’organizzazione ha coinvolto quest’anno un gruppo di volontarie e volontari che aiuteranno il pubblico ad attenersi al comportamento corretto.
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