Un discorso potente, presto diventato virale, da sbattere in faccia a quei senatori che lo scorso ottobre hanno applaudito lo stop al DDL Zan a palazzo Madama. Durante la cerimonia per gli 800 anni dell’Università di Padova, Emma Ruzzon, rappresentante degli studenti, ha parlato apertamente di transfobia dal palco dell’ateneo, al cospetto del presidente della Repubblia Sergio Mattarella e della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati.
“Parlando di privilegio, mi domando come possa considerarsi libero un Paese in cui la libertà è garantita nella sua totalità per alcuni e centellinata per altri“, ha sottolineato Ruzzon, per poi affondare il colpo. “Un Paese in cui i senatori della Repubblica possono permettersi di applaudire pubblicamente l’affossamento di un disegno di legge che, pur in minima parte, mirava a tutelare la libertà di esistere di persone, cittadini, in uno Stato che continua a chiudere gli occhi davanti alla sue evidente transfobia, mentre conta il più alto tasso di omicidi di persone trans in Europa“.
Ruzzon si è poi così rivolta direttamente alle istituzioni: “Non c’è libertà per qualcuno se non c’è liberta per tutti. Non chiedete a noi di avere coraggio, abbiate voi il coraggio di guardare davvero al futuro, cercando di rimediare agli errori del passato. Abbiate il coraggio di chiederci come stiamo. Abbiate il coraggio di ascoltarci“.
Parole potenti in presenza del Presidente della Repubblica, che solo pochi giorni fa ha ricordato l’importanza dell’educazione nel contrastare l’omotransfobia.
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