Papa Francesco parla nuovamente di comunità LGBTQIA+ nel suo libro “La paura come dono” (scritto con Salvo Noé, Edizioni San Paolo), nel quale condanna il giudizio e l’emarginazione. In alcuni passaggi del libro, anticipati alle agenzie di stampa, Bergoglio scrive:
“Dio è Padre e non rinnega nessuno dei suoi figli. E lo stile di Dio è vicinanza, misericordia e tenerezza. Non giudizio ed emarginazione. Dio si avvicina con amore ad ognuno dei suoi figli, a tutti e ad ognuno di loro. Il suo cuore è aperto a tutti e a ciascuno. Lui è Padre. L’amore non divide, ma unisce”.
Papa Francesco – “La paura come dono” – con Salvo Noé, Edizioni San Paolo 2023
Francesco non è nuovo ad aperture su comunità LGBTQIA+ e Chiesa Cattolica. Storica la sua prima frase pronunciata nel 2013 all’alba del suo pontificato “Chi sono io per giudicare un gay?”. Nel 2020 spiegò come le persone omosessuali abbiano diritto a una famiglia, di fatto approvando le unioni civili, sebbene nel 2018 si fosse scagliato contro l’ipotesi di avere seminaristi gay. E proprio sui giovani che frequentano i seminari per accedere al sacerdozio, nel libro “La paura come dono”, Bergoglio si dice favorevole all’ingresso della psicologia nei seminari: “gli abusi sessuali del clero sui minori hanno messo drammaticamente in luce questo problema. Bisogna accorgersi prima dell’ordinazione sacerdotale se ci sono inclinazioni all’abuso”, scrive il Papa nel libro.
A fasi alterne Papa Francesco ha mandato segnali di apertura alla comunità LGBTQIA+. Nel Maggio 2022, alle persone LGBTQIA+ Bergolio dice “La Chiesa non vi rifiuta”. Un’accoglienza e una commiserazione ispirati dalla pietas cristiana, mai davvero portatrice di uno spirito egualitario che promuovesse il riconoscimento di pari dignità e diritti. Viceversa, a parte l’approvazione alle unioni civili, istituto giuridico che del resto riconosce alcuni diritti alle coppie omosessuali, mantenendole comunque in uno status non paritario rispetto a quelle eterosessuali, Bergoglio ha sempre specificato che il matrimonio è solo tra un uomo e una donna. Anche a proposito di questioni di genere e affermazione di genere, Bergoglio ha recentemente incontrato in Vaticano un gruppo di credenti cristianə trans, ma non va dimenticata la sua posizione intransigente pronunciata nel 2016, quando disse “La teoria del gender è una guerra mondiale contro il matrimonio”.
L’ambiguità del gesuita Bergoglio sul tema dell’accoglienza delle persone LGBTQIA+ nella Chiesa di Roma mette in evidenza le contraddizioni cattoliche e la spaccatura in atto all’interno del Vaticano. Da un lato i riformatori seguaci di Papa Francesco, dall’altro i conservatori affezionati all’intransigenza di Ratzinger.
Le parole del libro di Bergoglio, soprattutto riguarda all’idea della psicologia da introdurre nei seminari, risuona come una presa di distanze della teorie di Ratzinger in materia. Proprio l’appena defunto Papa emerito, Benedetto XVI, nel libro appena pubblicato postumo “Che cos’è il cristianesimo. Quasi un testamento spirituale” spiega che l’omosessualità nei seminari è un problema storico. Secondo quanto scritto da Ratzinger “In diversi seminari si formarono ‘club’ omosessuali che agivano più o meno apertamente e che chiaramente trasformarono il clima nei seminari – scrive Benedetto XVI – In un seminario nella Germania meridionale i candidati al sacerdozio e i candidati all’ufficio laicale di referente pastorale vivevano insieme. Durante i pasti comuni, i seminaristi stavano insieme ai referenti pastorali coniugati in parte accompagnati da moglie e figli e in qualche caso dalle loro fidanzate. Il clima nel seminario non poteva aiutare la formazione sacerdotale”.
Da un lato la Chiesa di Francesco, aperta ai dubbi e alle paure verso il contemporaneo, dall’altra la Chiesa di Ratzinger, intransigente e fedele alle proprie salde tradizioni. Una spaccatura che sul tema delle persone LGBTQIA+ emerge in tutta la sua evidenza, e che riguarda una visione completamente differente e contrapposta su cosa debba essere in futuro la Chiesa di Roma.
Una Chiesa che potrebbe presto vedere le dimissioni di Papa Francesco e dar vita un nuovo conclave nel quale le due fazioni si scontreranno per la scelta del prossimo Papa.