Alla vigilia del Roma Pride, Papa Francesco ha ricevuto in udienza i Membri della Federazione delle Associazioni Familiari Cattoliche in Europa, tornando a tuonare contro le famiglie arcobaleno e la gestazione per altri.
«L’amore reciproco tra l’uomo e la donna è riflesso dell’amore assoluto e indefettibile con cui Dio ama l’essere umano, destinato ad essere fecondo e a realizzarsi nell’opera comune dell’ordine sociale e della custodia del creato» (Ai partecipanti alla Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, 29 aprile 2022). La famiglia fondata sul matrimonio è, dunque, al centro. È la prima cellula delle nostre comunità e dev’essere riconosciuta come tale, nella sua funzione generativa, unica e irrinunciabile. Non perché sia un’entità ideale e perfetta, non perché sia un modello ideologico, ma perché rappresenta il luogo naturale delle prime relazioni e della generazione: «Quando la famiglia accoglie e va incontro agli altri, specialmente ai poveri e agli abbandonati, è simbolo, testimonianza, partecipazione della maternità della Chiesa» (Esort. ap. Amoris laetitia, 324).
Bergoglio ha poi puntato il dito contro la pornografia on line, “diffusa ormai ovunque”, che a suo dire “va denunciata come un attacco permanente alla dignità dell’uomo e della donna“, tanto da chiedere alle famiglie di agire “per prevenire e combattere questa piaga, sanando le ferite di chi è nel vortice della dipendenza”.
Il pontefice è infine tornato ad attaccare la gestazione per altri: “La dignità dell’uomo e della donna è minacciata anche dalla pratica inumana e sempre più diffusa dell’utero in affitto, in cui le donne, quasi sempre povere, sono sfruttate, e i bambini sono trattati come merce“. Peccato che ladovve regolamentata, la GPA non sfrutti nessuna donna, consenziente e in prima linea nel voler generare vita e amore per altri, creando famiglie.
Parole che hanno subito suscitato la reazione entusiasta della destra nazionale. Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus: “Le Parole di Papa Francesco sono come macigni e fondamentali per condannare la barbara pratica dell’utero in affitto che il Pontefice ha definito “inumana”. Non è infatti umano pensare di produrre e sfornare bambini come se fossero merce di un supermercato, da mettere in vendita per coppie facoltose e soddisfare così i loro capricci di avere un figlio, il tutto calpestando i diritti di donne povere. Ringraziamo il Papa per le sue parole in difesa della dignità di tutti, mamme e papà compresi, e invitiamo la politica a farne tesoro, per comprendere come l’utero in affitto non ha e non avrà mai nulla di umano né di solidale e per questo deve diventare immediatamente reato universale”.
Anche Simone Pillon ha ringraziato il Santo Padre per “aver ribadito una grande verità: l’utero in affitto è una pratica inumana, i bambini hanno diritto a mamma e papà. Ora si discutano le proposte della Lega per dichiarare l’utero in affitto reato universale“. A cavalcare le parole del Papa per fare campagna elettorale alla vigilia del voto amministrativo, infine, Mario Adinolfi.
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