«La sua liberazione, a suo avviso, è frutto della mobilitazione internazionale ha cui hanno aderito migliaia di cittadini e centinaia di associazioni e organizzazioni per i diritti umani» fa sapere il gruppo Everyone, che ha promosso la mobilitazione per la sua vita.
«La campagna lanciata via Internet dal gruppo Everyone ha raccolto oltre 20 mila adesioni e sono giunti nel carcere inglese – secondo quanto riferisce lo stesso gruppo – quasi 30 mila mazzi di fiori indirizzati alla donna. Nell’arco di due settimane – conclude Everyone – Pegah verrà ascoltata dall’Immigration Court, ossia la Corte d’Appello inglese, cui i legali si sono rivolti per una definitiva risoluzione del caso».
«Vigileremo con attenzione – osserva Pegoraro – rimanendo accanto a Pegah, ansiosi di conoscere la decisione finale della Corte in merito alla sua richiesta di asilo come rifugiata nel Regno Unito».
Il gruppo Everyone annuncia, infine, che presto presentera’ un dossier su molti altri casi simili a quello di Pegah alla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo e all’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’Onu.
«È una prima bella notizia che ci fa tirare un sospiro di sollievo». Così la Ministra per i Diritti e le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini, commenta la liberazione di Pegah Emambakhsh. «Ho seguito e continuerò a seguire – prosegue Barbara Pollastrini – la drammatica vicenda di Pegah, simbolica della condizione di altre donne minacciate e a rischio di vita perché difendono la loro libertà e dignità. Sono grata – dice ancora la Ministra – alle associazioni e alle personalità che si sono mobilitate, in Europa e in particolare nel nostro Paese, in favore di Pegah».
«È un segnale molto positivo quello che arriva dalle autorità britanniche che hanno scarcerato Pegah Emambakhsh». Lo ha dichiarato il ministro della Solidarieta’ sociale, Paolo Ferrero, commentando la notizia della scarcerazione della lesbica iraniana. «Continuerò per questo a impegnare il Governo perchè segua il caso di Pegah fino alla sua piena e positiva soluzione», ha assicurato Ferrero.
«È una bella notizia per la civiltà europea e i diritti delle persone». È il commento del senatore dei Verdi Gianpaolo Silvestri, responsabile dei diritti civili per il ‘Sole che ride’. «Spiace che nel mondo ancora ci siano Nazioni che discriminano pesantemente, talora fino alla pena di morte, l’orientamento sessuale. L’Italia – sottolinea il deputato – si è finalmente dotata di uno strumento legislativo che può aiutare chi è gravemente perseguitato per la propria omosessualità. È necessario però che una legge quadro sul diritto di asilo sia varata il prima possibile, come da tempo ci chiedono le organizzazioni per i diritti civili e la stessa Onu».
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