Un’aggressione insensata, violenta, folle. Arriva da Pesaro la denuncia di un 18enne, circondato dal branco a causa delle unghie pittate di nero. La sua testimonianza, drammatica, è stata raccolta da Il Resto del Carlino. Il fattaccio sarebbe avvenuto sabato scorso, a Fano, nel giardino della Rocca Malatestiana.
Una quindicina di ragazzi che non conoscevamo ci ha chiamato da lontano. Erano tutti extracomunitari, albanesi e marocchini. Mi hanno prima preso in giro per il ciuffo bianco, poi, quando si sono avvicinati e hanno visto le mie unghie con lo smalto nero, cinque o sei di loro mi hanno bloccato, uno ha preso un accendino e ha cercato di dar fuoco alle dita per ‘toglierlo’, un altro ha visto le mie collane, prima me le ha chieste e poi strappate. Il mio amico è intervenuto per cercare di fermarli. Gli hanno sferrato un pugno in faccia, poi calci in bocca, alla schiena, al braccio, ovunque.
Dopo gli insulti e le minacce, sono infatti arrivate anche le botte.
Sono rimasto come paralizzato dalla paura, senza riuscire nemmeno a chiamare aiuto e a telefonare alla polizia. Il mio amico a terra perdeva sangue, ma delle cinquanta persone intorno che vedevano tutto, nessuno è venuto ad aiutarci. Solo uno, che non conosciamo, ha chiamato i soccorsi. Il branco dei picchiatori, cinque quelli più violenti, è fuggito subito ma prima ci ha rubato il marsupio con le chiavi di casa e i cellulari. Io, a parte il livido al collo provocato quando mi hanno strappato la collana, non ho ricevuto pugni. Invece al mio amico hanno fratturato il naso e un braccio. Io mi sto riprendendo adesso, dopo molte ore. Non avrei mai immaginato quello che è successo, mai ho pensato che il mio vezzo di darmi lo smalto nero alle unghie portasse a questo. Mi dispiace tantissimo per il mio amico, ha avuto la colpa di essere con me e di aver cercato di difendermi. Il mio amico mi ha detto, mentre lo portavano in ospedale, che pensava di morire, di venir ammazzato a calci e pugni. Non sentiva nemmeno più le botte, stava perdendo conoscenza. Ha rischiato la vita per colpa di un branco di delinquenti che si è avventato su di me per le mie unghie smaltate e il mio ciuffo di colore bianco. Io spero che vengano trovati. Comunque, non smetterò di mettere lo smalto, è il mio marchio di fabbrica, perché vuol dire essere liberi.
Elena, mamma del 18enne aggredito, ha sottolineato come sostenga “in pieno le scelte di mio figlio”. Fiorella Mannoia ha così commentato la notizia, via social: “Merda umana all’azione“. Non c’è davvero altro da dire.
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