“Se avessi condotto io il Concertone del Primo Maggio avrei spento le telecamere a Fedez durante il suo discorso. Per querelarlo è troppo tardi, equivarrebbe solo fargli il doppio della pubblicità”. A distanza di una settimana dallo scoppio della polemica sul discorso del rapper, che ha accusato l’organizzazione dell’evento di tentata censura, Pippo Baudo si esprime così sulla vicenda all’Adnkronos, criticando senza mezzi termini l’azione di Fedez.
Il padre della televisione italiana non ha apprezzato il comportamento dell’artista, avvertito come ospite sin troppo impertinente, nei confronti del quale Rai avrebbe errato nel non imporsi. Un punto di vista sicuramente inedito della vicenda, che nel corso dei giorni ha raccolto i pareri di politici e personaggi dello spettacolo. Pippo Baudo ha anche dimostrato dubbi sul contenuto del monologo di Fedez perché, a sua detta, divisivo:
Fedez ha esagerato. Poteva fare spettacolo, mentre fa ogni cosa per essere protagonista. E ha sbagliato a fare quel discorso in una sede che non era sua. L’errore che ha commesso la Rai è stato quello di non dire semplicemente che quel palcoscenico era il suo e a lei competeva l’autorizzazione. Chiedere il testo dell’intervento di Fedez è stato senza dubbio corretto. Se tu vieni a casa mia e io ti ricevo nel mio salotto, io voglio sapere cosa ci vieni a fare. E poi gli argomenti che Fedez ha toccato sono complicati e non si può utilizzare il mezzo pubblico in maniera così indiscriminata. Bisogna stare attenti perché si ripercuote sulla società in modo divisivo
Pippo Baudo critica il DDL Zan: “Un raddoppio, complica cose semplici”
Il conduttore, all’alba degli 85 anni, che compirà il prossimo 7 giugno, si è dimostrato critico anche nei riguardi del disegno di legge contro l’omotransfobia, l’abilismo e la misoginia a firma di Alessandro Zan, a sostegno del quale nelle scorse ore a Milano si è raccolto un nutrito gruppo di persone. Secondo Pippo Baudo, il DDL ZAN rappresenterebbe un doppione di misure già in vigore, da evitare per non confondere ulteriormente gli affari di diritto:
Quanto si prefigge il DDL Zan è già previsto dalla nostra Costituzione nei primi 12 articoli, quelli fondamentali. Lì si legge chiaramente, al primo comma dell’articolo 3, che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, oltre che di condizioni personali e sociali. Il Ddl Zan è un raddoppio […], la complicazione delle cose semplici. La vita che facciamo e, in particolare, la vita che conduciamo in Italia, ci ha dato tutte le marce che ci servono per vivere tutti insieme con tutte le diversità e le mentalità che si possono avere.
Basta osservarsi intorno, magari andare oltre il proprio orto, per rendersi conto che la realtà è ancora ben altra. Di questi tempi basta anche aprire un giornale per capirlo. “L’ho inventato io“, il grande classico del privilegiato Pippo Baudo, quando parla della sua attività di talent scout. Ecco, questa volta se l’è inventata davvero troppo grossa.
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Provvediamo subito ad aggiornare la lista degli omofobi di questo paese, abbiamo le spalle larghe, sopportiamo anche Pippo Baudo.
Mi sorprende che questo signore attempato non abbia detto che Fedez lo abbia inventato lui anzi forse anche il primo maggio e la RAI.
... e certo, ci mancava solo lui. Ormai il primo che passa si sente in dovere di dire la sua opinione su qualsiasi argomento, anche quelli di non propria specifica pertinenza. Grazie Pippo, ne sentivamo proprio il bisogno di conoscere il suo pensiero sulla legge Zan.