Coppia che vince non si cambia. Werther Germondari e Maria Laura Spagnoli sono due cineautori di spiccata creatività che arrivarono a un passo dalla Palma d’Oro ventiquattro anni fa, risultando finalisti a Cannes nel concorso cortometraggi col delicato bianco e nero di Una strada diritta lunga.
Riminese lui, umbra lei (la storica cittadina di Amelia, nel ternano), incontratisi trent’anni fa a Bologna lungo un articolato percorso di formazione artistica, ultimamente si dedicano al tema dell’erotico con una particolare attenzione al fetish e all’identità queer.
Incuriosisce e sorprende l’ultimo loro lavoro, POW (Piss Off, War), cortometraggio premiato come miglior cortometraggio italiano all’Hacker Porn International Film Festival di Roma con la seguente motivazione: “POW rinnova l’immaginario del porno con un’idea sperimentale e coraggiosa. Di fronte alla banalità del male che la violenza della guerra porta con sé, due soldati di fronti opposti si abbandonano alla sperimentazione allucinata e consensuale in una natura che li protegge, dove umano e non umano, reale e non reale si confondono, lasciando chi guarda in uno stato di curiosa confusione”.
Il POW del titolo non è infatti il ‘Prisoner of War’, il classico ‘Prigioniero di guerra’, bensì un netto ‘vai a farti fottere, guerra’ che rende bene lo spirito pacifista e ironicamente dissacratorio del cortometraggio.
Mentre incombe un’atmosfera minacciosa di allarmistica attesa del nemico, in un folto bosco non meglio precisato un soldato (Germondari stesso) si ripara col suo fucile all’interno di una casupola diroccata. Il nemico potrebbe spuntare da qualsiasi parte e gli spari che riecheggiano lontano dimostrano che la situazione è tutt’altro che tranquilla. Ma l’uso di pastiglie allucinogeni usate come rimedio estremo daranno risultati surreali, con l’apparizione di un enorme diavolo e daranno vita a una curiosa scena di pissing a garanzia di non restare senza l’amato alcol: persino la minaccia di un soldato dell’opposto schieramento avrà una svolta inattesa una volta che l’allucinogeno farà effetto. E che effetto!
Grazie a un’ironia spiazzante e a un’atmosfera curiosamente perversa, sospesa tra il misterico e l’erotico, PAW è un vero e proprio inno a fare l’amore (gay!) anziché la guerra, in grado com’è di ribaltare violenza e crudeltà belliche col gioco illusorio di brillanti idee cinematografiche dallo spirito profondamente queer.
PAW è uno degli episodi che formano Sex Novo, il secondo lungometraggio di Germondari e Spagnoli dedicato al sesso dopo Sex Equo del 2011.