La notizia è appena trapelata. La preside di una scuola romana, l’Istituto Comprensivo “Via P. A. Micheli” di Roma, ha inviato una circolare ai genitori dei suoi alunni per avvisarli dell’imminente arrivo nelle scuole dell’obbligo di insegnare la parità di genere basato su quello che definisce “l’emendamento gender” approvato come modifica alla riforma sulla scuola ancora in discussione in Parlamento.
Per spiegare di cosa si tratta, la professoressa Anna Maria Altieri scrive che la “teoria gender” sostiene che va “eliminata la complementarietà tra maschile e femminile, modificando le leggi sulla famiglia e intervenendo nell’educazione dei bambini nelle scuole”. Segue l’elenco di presunte indicazioni che abbiamo già letto nel testo che circola su WhatsApp e che potete leggere voi stessi sul testo della circolare riportato qui di seguito.
Per invitare i genitori ad informarsi, la preside rimanda al sito degli organizzatori del Family Day del prossimo 20 giugno.
Il riferimento della preside è al comma 12 dell’articolo 2 della cosiddetta legge sulla “buona scuola” che recita: «Il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei princìpi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 2, del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 ottobre 2013, n. 119, nel rispetto dei limiti di spesa di cui all’articolo 5-bis, comma 1, primo periodo, del predetto decreto-legge n. 93 del 2013″.
Un testo che la preside dimostra di non conoscere, sebbene riguardi direttamente la sua vita lavorativa e il suo futuro di dirigente scolastica, preferendo affidarsi a informazioni che nulla hanno a che vedere con le leggi in vigore né con quelle da approvare.
“Il documento fa intendere che – denunciano deputati M5S che fanno parte della Commissione Cultura – nelle scuole italiane di ogni ordine e grado, già dal primo settembre, agli studenti saranno insegnate l’educazione sessuale e le pratiche finalizzate alla sessualizzazione precoce. Questo è assolutamente falso”.
“Il Miur deve prendere immediati provvedimenti rispetto a quanto avvenuto, sanzionando i responsabili – concludono i pentastellati -. Nel frattempo, abbiamo presentato al Ministero dell’Istruzione un’interrogazione a prima firma Silvia Chimienti per chiedere chiarimenti e come intenda reagire”.