“Non puoi cantare al funerale di tua nonna: sei gay e vai ai Gay Pride”.
Così Padre Bob J. Lengherich, della Chiesa di Santa Maria dell’Assunta a Decatur, Indiana, giustifica il divieto imposto a Connor Hakes, un ragazzo gay, di partecipare al funerale di sua nonna.
Le ragioni del prete, espresse in una lettera, sono legate al fatto che il ragazzo ha partecipato ad un Pride: il parroco avrebbe visto la foto e avrebbe imposto all’uomo di non partecipare alla cerimonia funebre di sua nonna.
“La Chiesa sostiene la dignità di coloro che provano attrazione per persone dello stesso sesso. Ma allo stesso tempo, non consente relazioni omosessuali”, afferma il prete nella lettera. “Ci sono molto modi per gli omosessuali di partecipare con piena comunione alle funzioni della Chiesa: la preghiera, la frequentazione assidua della Santa Messa e l’assoluta castità“.
I can no longer sing at my Grandma’s funeral, because I attended a gay pride rally and a picture was posted publicly…
Pubblicato da Connor Hakes su Mercoledì 23 novembre 2016
Connor ha pubblicato la lettera su Facebook: “Sia nonna che nonno sarebbero disgustati dalla loro parrocchia. La loro compassione e accoglienza era totale, non importa chi tu sia o chi tu ami. Hanno sempre guardato al di là di razza, religione, sessualità e classe sociale. Amavano tutti. Questo è ciò che significa essere un cristiano. Questo è ciò che significa essere cattolici“, commenta.
Il ragazzo non ha nemmeno dichiarato il suo orientamento sessuale: potrebbe aver partecipato al Pride semplicemente per sostenere la causa LGBT, senza necessariamente essere gay.
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“Non si può cantare e portare la croce” dice il vecchio adagio citato ne I Promessi Sposi. Se non può cantare che tenga metaforicamente la croce il prete può fare quello che vuole nella sua parrocchia.