Quale casa farmaceutica è più apprezzata dai pazienti?

Ci sono aziende più influenti di grandi stati nazione. E allora, non sarà meglio iniziare a considerale come soggetti su cui poter dire la nostra?

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A chi non ha avuto la sfortuna di imbattersi in una malattia grave e/o cronica, sembrerà strano. Eppure sono molte le persone che, avendo a che fare con i marchi dell’industria farmaceutica, hanno sviluppano quello che viene comunemente denominato sentimento del marchio.  Viviamo nella società dei servizi e dei consumi ed è umano affezionarsi alle aziende. Senza dimenticare che alcuni prodotti e alcuni servizi migliorano o addirittura allungano la vita. Ah, il capitalismo!

Il discorso è delicato: la relazione tra gli umani e le aziende – che sono fatte di umani – non può essere sempre e solo ridotta ad una polemica anti-capitalista Ci sono aziende più influenti di grandi stati nazione. E allora, non sarà meglio iniziare a considerale come soggetti su cui poter dire la nostra?

Ora, pensiamo ai malati di cancro, alle persone sieropositive o anche semplicemente alle persone che assumono farmaci di compensazione dopo aver subito asportazioni (la nonna che assumeva la pillola per la tiroide dovrebbe ricordarvi qualcosa). Pensiamo insomma a tutte quelle persone che, per qualche motivo clinico, si vedono obbligate ad avere a che fare con pillole, somministrazioni periodiche: insomma pensiamo alle persone che prendono farmaci per tutta la vita o per periodi prolungati della propria vita.

Il gruppo di ricerca PatientView ha rilasciato anche quest’anno i risultati dell’indagine che analizza la reputazione che le case farmaceutiche hanno presso i pazienti che abbiano avuto a che fare con esse. Lo studio fornisce spunti interessanti, considerando che analizza un periodo di fatto governato dalla più violenta e scioccante pandemia degli ultimi decenni, quella del Covid-19.

È confortante sapere che qualcuno si attivi per ascoltare il parere delle persone che assumono farmaci.

 

case farmaceutiche patient view report 2021
Il PatientView Report analizza la reputazione che le case farmaceutiche hanno presso i pazienti che abbiano avuto a che fare con esse.

 

COS’E’ PATIENT VIEW

Patient View è un gruppo britannico di ricerca, pubblicazione e consulenza. Da più di dieci anni sposa appunto il principio di ascolto delle opinioni dei pazienti, nella convinzione che esse siano fondamentali, sia per le aziende, sia per le istituzioni pubbliche. In tutte le decisioni sanitarie, che siano quelle per esempio dello sviluppo di un farmaco (aziende farmaceutiche), o che siano quelle normative attinenti al sistema sanitario (governi e organi istituzionali preposti), la questione è centrale: i pazienti vanno ascoltati.

PatientView opera con interviste telefoniche e questionari online, grazie anche alla mediazione rappresentativa di associazioni e movimenti per la difesa dei diritti dei pazienti. Negli ultimi anni infatti i “diritti del malato” hanno assunto i contorni di una piattaforma politica di rivendicazione e monitoraggio dell’operato del legislatore e delle aziende che traggono profitti dal mercato dei farmaci. PatientView si occupa di monitorare dunque il feeling delle persone, grazie a elenchi composti da circa 40.000 gruppi di pazienti di tutto il mondo, coinvolti nella maggior parte delle aree terapeutiche.

 

COM’È CONDOTTO LO STUDIO DI PATIENT VIEW

Per lo studio sulla percezione che le persone hanno delle case farmaceutiche, PatientView nel 2021 ha monitorato i pareri di 2.150 gruppi di pazienti tra novembre 2021 e febbraio 2022. Lo studio ha naturalmente preso in forte considerazione la corrente situazione pandemica legata al Covid-19.

Il sondaggio è definito “Corporate Reputation of Pharma” e misura il punto di vista dei pazienti rispetto alle prestazioni del settore farmaceutico. Le domande erano divise in due aree:

  1. La performance dell’industria farmaceutica nel suo complesso, rispetto ad altre industrie sanitarie.
  2. La performance delle 47 singole aziende farmaceutiche.

Le aziende sono state valutate dai gruppi di pazienti intervistati in relazione a queste dieci prestazioni:

  1. Accompagnare i pazienti durante la pandemia di Covid.
  2.  Avere una strategia efficace centrata sul paziente
  3. Fornire informazioni di alta qualità ai pazienti.
  4. Garantire la sicurezza del paziente.
  5. Fornire prodotti di maggior beneficio ai pazienti.
  6. Essere trasparenti su prezzi, dati clinici dell’azienda, finanziamenti di azionisti esterni.
  7. Agire con integrità.
  8. Qualità delle relazioni con i gruppi di pazienti.
  9. Fornire servizi “oltre la pillola”.
  10. Coinvolgere i pazienti in ricerca e sviluppo

 

CLASSIFICA DELLA PERCEZIONE CHE I PAZIENTI HANNO DELLE PRINCIPALI CASE FARMACEUTICHE

Le cinque aziende farmaceutiche – su 47 analizzate – che hanno raggiunto una maggior reputazione aziendale complessiva sono le seguenti. Le valutazioni sono state compilate mediante confronto con pazienti che hanno avuto a che fare con le medesime aziende (dunque a un paziente che non abbia mai avuto a che fare con l’azienda X, non è stato chiesto alcunché sull’azienda X).

Ecco la classifica:

1° ViiV Sanità

2° Pfizer

3° Roche/Genentech

4° Gilead Sciences

5° Janssen

Queste le 47 aziende coinvolte nello studio di PatientView:
AbbVie / Acorda Therapeutics / Almirall / Amgen / Astellas Pharma / AstraZeneca / Bayer / Biogen / Boehringer Ingelheim / Bristol Myers Squibb / Chiesi Farmaceutici / CSL Behring / Daiichi Sankyo / Dr Reddy’s / Eisai / Eli Lilly / Ferring / Gedeon Richter / Gilead Sciences / Grifols / Grünenthal / GSK / Horizon Therapeutics / Ipsen / Janssen / LEO Pharma / Lundbeck / Menarini / Merck & Co/MSD / Merck KGaA-EMD Serono / Mylan / Novartis / Novo Nordisk / Octapharma / Otsuka / Pfizer / Pierre Fabre / Roche-Genentech / Sandoz / Sanofi / Servier / Sun Pharma / Takeda / Teva / UCB / Vertex / ViiV Healthcare

Dall’indagine emerge anche che sono italiane le due aziende che hanno accresciuto più delle altre la propria reputazione nel 2021 rispetto al 2020: Chiesi Farmaceutici e Menarini.

 

REPUTAZIONE INDUSTRIA FARMACEUTICA NEL 2021

Dallo studio emerge come nel 2021 sia aumentata la generale reputazione dell’industria farmaceutica presso le persone che hanno avuto a che fare con essa, dunque persone in cura con farmaci. Qualche dato:

Cresce del 6% la quota di pazienti che ritengono che l’industria farmaceutica nel suo complesso faccia prodotti di alta qualità (dal 59% del 2020, anno già condizionato dalla pandemia, al 61% del 2022)

+4% i pazienti che ritengono l’industria farmaceutica più innovativa (con il vaccino anti-Covid questo dato avrebbe potuto essere più alto? Non di solo Covid-19, purtroppo, sono malate le persone)

+5% i pazienti che ritengono che l’industria farmaceutica agisca con integrità (44% nel 2022 vs 39% nel 2021)

-1% i pazienti che ritengono che l’industria farmaceutica sia stata trasparente nei dati clinici (unico dato negativo: è comunque significativo che durante l’epoca vaccino anti-Covid le persone abbiano registrato una certa opacità nella ridondanza di informazioni farmacologiche complessive sui media, inclusa quella delle case farmaceutiche, che hanno fatto a gara, basti pensare all’over-exposure di aziende come Pfizer o Moderna)

+5% i pazienti che ritengono che l’industria farmaceutica si sia spesa per fornire servizi che vadano oltre il farmaco

Lo studio è molto più articolato, e invito chi voglia approfondirlo a spulciare questo pdf dal sito di PatientView.

 

CONCLUSIONI

Lo studio di PatientView rivela come un’industria delicata, e prossima ad ambiguità e manipolazioni come quella farmaceutica, cerchi a suo modo di stabilire parametri di oggettività che siano direttamente relazionati al “cliente” finale, e cioè al paziente.

Definire un paziente come un cliente può suonare terribilmente indelicato, ma forse proprio guardando la realtà con consapevolezza, potremo controllare meglio le grandi aziende, ed esigere da loro prodotti e servizi adeguati alle nostre esigenze. Ben vengano dunque studi come quello di PatientView.

(gf)

Foto nell’articolo di Lucas Vasques

Foto cover di Ludovic Migneault e Allec Gomes

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© Riproduzione riservata.

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