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HIV/Aids, prima donna sieropositiva “curata” con un trattamento nuovissimo e all’avanguardia

La paziente sarà considerata completamente guarita se non ci saranno segni di HIV attivo nei prossimi due anni.

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Una donna è stata “curata” dall’HIV utilizzando un trattamento all’avanguardia. Si tratta della 3a persona in assoluta ad essere guarita dall’HIV, la prima donna. Ad annunciarlo nella giornata di ieri la dott.ssa Yvonne J. Bryson e la dott.ssa Deborah Persaud, entrambe specialiste in malattie infettive pediatriche. Le due scienziate hanno condiviso la straordinaria scoperta nel corso della Conferenza sui retrovirus e sulle infezioni a Denver, in Colorado.

Il trattamento, che ha avuto luogo quattro anni fa, sembrerebbe aver funzionato, poiché la paziente al momento senza nome è “asintomatica e sana“. La donna è stata sottoposta ad un nuovissimo metodo di trapianto che utilizza il sangue del cordone ombelicale, utilizzato per “curarla”. Questo tipo di sangue non ha bisogno di essere abbinato al ricevente, come avviene in altri casi, ed è maggiormente disponibile rispetto alle cellule staminali adulte solitamente utilizzate in questo tipo di procedura.

La dottoressa Persaud ha sottolineato come, nonostante sia “molto eccitata” per la donna apparentemente guarita, il trattamento non sia “ancora una strategia fattibile per tutti, ma per una manciata di milioni di persone che vivono con l’HIV“. Tuttavia, questo metodo potrebbe dar forma ad una vera e propria svolta scientifica dopo 40 anni di ricerche, rendendo possibile la cura di milioni di persone affette da HIV e cancro ogni anno.

Persaud e Bryson hanno collaborato con una serie di altri ricercatori per studiare la donna, a cui è stato diagnosticato l’HIV nel 2013 e la leucemia quattro anni dopo. Costei è stata definita la “paziente di New York“, in quanto curata presso il New York-Presbyterian Weill Cornell Medical Center di New York City. Il dottor Steven Deeks, esperto di HIV/AIDS presso l’Università della California, ha dichiarato al New York Times che l’etnia e il sesso della donna sono entrambi molto significativi. “Il fatto che sia di etnia mista e che sia una donna, è davvero importante dal punto di vista scientifico e molto importante in termini di impatto sulla comunità”, ha affermato.

La dottoressa Bryson e i suoi colleghi hanno rimarcato come sia preferibile parlare di “remissione” e non tanto di “cura“, in questo momento. “Non vogliamo esagerare“, ha affermato. La paziente sarà considerata completamente guarita se non ci saranno segni di HIV attivo nei prossimi due anni.

Ad oggi in tutto il mondo solo due persone hanno eliminato il virus dell’HIV in modo naturale. Si tratta del “paziente di San Francisco” e della “paziente argrentina”.

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