Ci sono voluti quasi 10 anni, ma alla fine Taj Patterson ha avuto giustizia. Nel 2013 Patterson stava camminando a Williamsburg, Brooklyn, quando venne aggredito da una dozzina di uomini che facevano parte di un gruppo di sorveglianza del quartiere ebraico ortodosso. Gay dichiarato, Taj venne brutalmente picchiato, a tal punto da perdere un occhio.
Gli aggressori l’avevano accusato di aver vandalizzato un auto, ma non presentarono alcuna denuncia alla polizia. La stessa polizia ritenne infondata l’accusa di vandalismo. “Stai giù, stronzo, stai giù, cazzo”, gli gridarono mentre lo riempivano di calci.
“Ero un ragazzo di 22 anni che usciva per il compleanno di un amico”, ha ricordato Patterson. “Non pensavo che la mia vita sarebbe cambiata così drasticamente e tanto in fretta.”
Diversi mesi dopo l’accaduto, cinque uomini sono stati incriminati. Due di loro si sono dichiarati colpevoli e hanno ottenuto la possibilità di servire la comunità. Altre due accuse sono state respinte. Mayer Herskovic è stato processato nel 2017 ma il caso è andato in frantumi quando diversi testimoni oculari hanno ritrattato la loro testimonianza. Il giudice ha finito per condannare Herskovic, ma alla fine la corte d’appello ha respinto la condanna.
Patterson ha quindi intentato causa contro il NYPD e la città di New York, per aver presumibilmente riservato ai suoi aggressori un trattamento preferenziale. E ora ha ottenuto giustizia. Il giudice Miriam Sunshine ha assegnato al giovane 3 milioni di dollari per il dolore e le sofferenze passate e altri 1,5 milioni di dollari per il dolore e le sofferenza future.
“Non esiste un valore numerico che puoi attribuire alla vista di qualcuno o ai suoi arti o al suo corpo in generale“, ha precisato Patterson, aggiungendo che “è stato violato in modo molto grave”. “Detto questo, sono contento che sia tutto finito dopo quasi un decennio”.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.