Spot LGBTQIA+
La pubblicità è come una coppia di specchi – riflette la società in cui viene trasmessa, e allo stesso tempo la modella. Simultaneamente influenza il modo in cui vediamo le cose e prende spunto dalla realtà, diventando spesso una cartina di tornasole per osservare la cultura e la mentalità del contesto in cui si trova.
Nel guardare ai vecchi spot televisivi degli anni 80’, possiamo trovare quella del Cicciobello “Ne*ro”, spot saturi di gender roles, omofobia, transfobia che ai tempi era più che normalizzata, anzi vendeva. Eppure, con il passare degli anni e il progresso sociale, anche il marketing si è adattato.
Insieme alla tolleranza, è cresciuto anche il numero di spot inclusivi negli anni. I primi, più acerbi, oggi potrebbero sembrarci addirittura offensivi, ma tutti hanno contribuito a lastricare la “Rainbow Road” percorsa fin’ora.
In questo speciale di San Valentino, vediamo insieme la storia della pubblicità televisiva inclusiva in Italia, attraverso gli spot che hanno dipinto – con mille sfaccettature, l’amore LGBTQIA+.