Io mi rendo conto che il Parlamento non ci dà dei buoni esempi, abbiamo visto prostitute, trans, abbiamo visto di tutto all’interno del Consiglio Comunale, abbiamo visto malavitosi, mafiosi.
Queste parole sono state pronunciate da Ronny Trio, sindaco di Surbo, Lecce, durante il Consiglio Comunale. Chiaro, e indecoroso, il riferimento parlamentare a Vladimir Luxuria, prima e ad oggi ultima deputata transgender della Repubblica, che sui social ha denunciato quanto avvenuto. “Ne ho sentite tante su di me però associarmi a malavitosi e mafiosi mi sembra davvero troppo. Mi auguro che qualcuno si dissoci”, ha cinguettato Vladimir, con le scuse del primo cittadino arrivate a stretto giro.
“Sono rammaricato e mortificato per quanto accaduto in un recente consiglio comunale durante il quale, nella concitazione determinatasi dal confronto e dalla dialettica politica, mi sono lasciato andare ad una espressione che ha ingenerato un equivoco non voluto e che, in particolare, non rispecchia il mio pensiero“, ha scritto Trio. “Mi scuso pubblicamente dunque per aver involontariamente offeso le persone trans rispetto alle quali, nonostante la frase possa indurre ad altro significato, nutro profondo rispetto e considerazione per il percorso umano di autodeterminazione intrapreso. Mi rendo conto, e ne sono addolorato, che il passaggio del mio intervento possa aver ferito molte persone, alle quali vorrei con questo mio messaggio, esprimere e rinnovare le mie più sincere scuse. In particolare, vorrei che il mio pensiero giungesse all’On. Vladimir Luxuria, che ho già personalmente contattato e che ringrazio per avermi voluto ascoltare e per aver accettato le mie scuse. La aspetto a Surbo, una città aperta e inclusiva“.
Anche il Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli aveva voluto esprimere “totale solidarietà a Vladimir, amica e compagna di lotte di tutta una vita“, attraverso il presidente Claudio Mazzella. “Per il Mieli, che invece la candidatura di Vladimir l’ha convintamente sostenuta, quell’esperienza è stata concretamente importante per la visibilità e l’affermazione delle persone lgbt+. Quindi, più Luxuria in parlamento e nella società civile e meno sindaci oscurantisti e transfobici e misogini“.
In video, sempre su Facebook, il sindaco ha proseguito con le proprie scuse, sottolineando come voglia ora “imparare da questo errore, perché si può sbagliare e vorrei che fosse istruttivo, che fosse occasione per un confronto e una riflessione per tutta la mia comunità. Spesso ci si lascia andare a parole, pensieri, frasi offensive, con ferite che possono restare indelebili. Bisogna educarsi al linguaggio più consono, più attento, scevro da stereotipi e retaggi che ci portiamo dal passato, che andrebbero bannati. Oltre a rinnovare le mie scuse, a ribadire il dolore provato e la vergogna suscitata, voglio esprimere un concetto: maggiore attenzione al linguaggio e al rispetto verso l’altro. Grazie, e scusatemi ancora”.
https://twitter.com/vladiluxuria/status/1372145558941540353
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