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Soldato gay si sfoga su Facebook: “Israele mi ha abbandonato”

“Vado bene se muoio per questo Paese, ma non abbastanza per avere uguali diritti”

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2 min. di lettura

Omer Nahmany, un militare israeliano gay, ha scritto un potente post su Facebook nel quale esprime tutta la sua tristezza e delusione per essere stato abbandonato dal suo Paese, dopo che il Parlamento non ha acconsentito all’approvazione di alcune leggi che avrebbero protetto la comunità LGBT.

Soldato gay si sfoga su Facebook: "Israele mi ha abbandonato" - israele - Gay.it

Nahmany, secondo Tenente in artiglieria, è profondamente deluso che il Parlamento non abbia fatto passare le leggi che avrebbero reso equi i diritti di militari delle famiglie omosessuali ed eterosessuali . Nel post, Omer Nahmany racconta di quante volte gli è stato chiesto se essere gay e combattere come militare sia una contraddizione e spiega che:

Soldato gay si sfoga su Facebook: "Israele mi ha abbandonato" - omer nahmany soldato gay israele 2 - Gay.it

La mia risposta è, e sempre sarà, che non c’è nessuna contraddizione. La bellezza di essere un militare è che siamo tutti uguali. Abbiamo tutti un uniforme da indossare, mangiamo lo stesso cibo, siamo nello stesso campo di battaglia sia in allenamento che, all’occorrenza, in guerra. Non ci sono divisioni fra soldati gay ed etero. I miei soldati possono contare su di me, perchè non li abbandonerò mai sul campo, e io posso contare su di loro. Ma questa settimana sono andato abbandonato sul campo. Non dai miei soldati o dai miei ufficiali e comandanti, ma dal governo di Israele. Lo stesso governo che mi chiede di andare a battermi per lui e rischiare la mia vita, ha negato una legge che renderebbe la mia famiglia uguale a quella degli eterosessuali, cosi come lo siamo in battaglia. Se un soldato gay dovesse morire in battaglia, il suo compagno e la sua famiglia non sarebbero ufficialmente riconosciuti come eredi, quindi verrebbero totalmente ignorati e gli sarebbero negati diritti e benefici, e onori, del militare che ha perso la vita.

Soldato gay si sfoga su Facebook: "Israele mi ha abbandonato" - omer nahmany soldato gay israele - Gay.it

Questa situazione, dove lo stato di Israele mi chiede di rischiare la mia vita in battaglia ma rifiuta di prendersi un rischio politico per me ed altri soldati gay contraddice ogni valore che mi hanno insegnato durante il servizio militare. So che dovrò lottare in battaglia sapendo di essere un cittadino di serie B, solo perchè sono gay.

Vado bene se muoio per questo Paese, ma non abbastanza per avere uguali diritti. Oggi chiedo ad Israele di lottare per me, cosi come so che lotterò io quando sarò chiamato dallo Stato per farlo in battaglia.

Siamo con te, Omer!

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3 thoughts on “Soldato gay si sfoga su Facebook: “Israele mi ha abbandonato”

  1. NON PERMETTO INSOLENZE CONTRO LA VERITA…
    1. lo stato di israele, a differenza di altri stati come l’ italia, non discrimina l’ omosessualita nella fase di reclutamento, e la brillante carriera di questo soldato lo dimostra…
    2. lo stato di israele, a differenza di altri stati come gli USA, chiede ai suoi soldati l’ orientamento sessuale proprio per assegnarli a sedi adeguate…
    3. e per sedi adeguate non ci si riferisce a sedi ghetto, ma a reparti militari anche operativi nei quali i militari omosessuali possano liberamente “FAMILIARIZZARE” tra loro…
    4. in molti casi lo stato di israele non legifera proprio perche non ritiene il tema di interesse pubblico ma di diffuso interesse privato [nei paesi di diritto anglo-sassone la differenza e fondamentale!]…
    5. nella fattispecie del caso, una legge matrimoniale per i matrimoni tra ebrei in israele ci sta gia, e delega ai rabbinati locali, od anche esteri, la valutazione dei casi, e lascia allo stato SOLO IL COMPITO DI EFFETTUARE LE TRASCRIZIONI ANAGRAFICHE…
    6. pertanto, se lo stato avesse legiferato, avrebbe travalicato i suoi compiti di stato laico ed interferito sulla indipendenza delle autorita rabbiniche…
    7. vige, anche in altri casi, il principio della reciprocita rabbinica, per la quale diverse possono essere le opinioni ma uguale e la autorita, pertanto ad OMER basta che la convivenza, celebrata in qualunque punto del pianeta in una sinagoga con un rabbino compiacente, venga trascritta come approvata in una sinagoga israeliana che ne imponga la trascrizione allo stato…

    evidentemente OMER e stato cosi attento al fatto di essere gay e soldato da essersi dimenticato di essere ancor prima uomo e cittadino…

    SHABAT-RE’EH TOV!

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