Condanna a sette anni di reclusione, riconoscendo la seminfermità mentale, per Alessandro Sardelli, conosciuto a Roma come Svastichella. L’uomo di 40 anni, il 22 agosto scorso aggredì davanti al Gay Village di Roma una coppia gay ferendo gravemente con una bottiglia rotta Dino (in foto), un giovane di 31 anni, che rimase ricoverato in ospedale per alcune settimane. Il motivo che scatenò il raptus di follia fu l’aver visto Dino e il compagno che si baciavano proprio fuori dal locale gay romano.
Le accuse – La sentenza è stata emessa dal gup Rosalba Liso al termine del procedimento tenutosi con il rito abbreviato. Sardelli è stato riconosciuto responsabile di tentato omicidio, lesioni e porto improprio di arma. Il pm Pietro Pollidori aveva sollecitato la condanna dell’imputato, che per effetto della scelta del rito ha beneficiato dello sconto di un terzo della pena, a dieci anni di carcere.
I risarcimenti – Svastichella è stato inoltre condannato a risarcire, tramite provvisionale, Dino nella misura di diecimila euro, e Giuseppe, il suo compagno all’epoca dei fatti, con duemila euro. All’Arcigay Roma, costituitasi parte civile nel procedimento (ed era la prima volta che accadeva), è stato riconosciuto il risarcimento simbolico di un euro. Svastichella è stato inoltre condannato al pagamento delle spese processuali ed all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.
La seminfermità mentale – Sardelli è stato ritenuto dal perito nominato dal giudice, semi infermo di mente ma capace di stare in giudizio. "Il soggetto, che ha 40 anni, dall’età di 15 è tossicodipendente – ha spiegato il professor Francesco Raimondo – E’ una persona che regolarmente assume psicofarmaci e abusa di alcool. L’aggressione è maturata in questo quadro". L’esperto nominato dal giudice ha comunque spiegato che Sardelli è "pericoloso per sè e per gli altri". Altra perizia, nel maggio 2009, aveva riconosciuto Sardelli come paranoico, con personalità borderline e affetto da mania di persecuzione. "Sia sua madre che suo fratello – aveva già spiegato l’avvocato Radi – sono schizofrenici. Non ha mai svolto attività politica. Il soprannome di ‘Svastichella’ è dovuto alla prima media ed alla abitudine di disegnare simboli politici. Ma non ne conosce e forse non ne ha mai conosciuto il significato. In ragione della semi infermità di mente, ribadito anche in questo procedimento – ha continuato il penalista – pensavo che la pena sarebbe stata più tenue. Attenderò le motivazioni e poi proporrò appello. I giudici di seconda istanza potranno rivedere questa decisione".
Arcigay Roma – «È la cifra simbolica che avevamo chiesto – ha commentato Fabrizio Marrazzo, presidente di Arcigay Roma -. È la prima volta che la nostra associazione, in Italia, viene riconosciuta come parte lesa. Oggi la giustizia ha compiuto un passo in avanti, che ancora le leggi, in termini di difesa dei diritti omosessuali, non hanno compiuto».
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