Alfredo Longo è il primo cittadino di Maruggio, comune della provincia di Taranto, in Puglia. 43enne eletto nel 2019, Longo ha annunciato su Facebook che DDL Zan o no nella sua città non ci sarà più spazio per l’omotransfobia. Il sindaco ha chiesto scusa “per tutte le volte che da bambino ho preso in giro un disabile, per tutte le volte che da ragazzo ho usato la parola “ricchi*ne” come un’ingiuria, per tutte le volte che ho fatto un sorrisino ebete nel vedere passeggiare un uomo (o una donna) con un’identità di genere diversa dalla mia!“. Parole presto diventate virali, applaudite anche dalla senatrice Monica Cirinnà.
“Da Uomo delle istituzioni ed Ufficiale di Governo, chiedo scusa a mio figlio, espressione del mio futuro, per essere rappresentato da persone che, senza avere neanche il coraggio di votare in maniera palese, esultano dopo aver affossato una norma che in altri paesi d’Europa è già in vigore da anni!“, ha proseguito il primo cittadino, specificando come “OMOFOBI non si nasce, SI DIVENTA!“.
È un pregiudizio che ha radici profonde, che prende forma fin dai primi anni di vita, quando la famiglia, la scuola e la società in genere, non ti EDUCA alla diversità, affermando il principio che ciò che è diverso è SBAGLIATO!
Longo ha rivendicato con orgoglio l’amministrazione di “un piccolo paese del Sud che ha fatto dell’accoglienza un suo punto di forza, che ha aperto le braccia ai “cugini” albanesi nel 1991 ed ha attivato uno dei primi SPRAR in Italia per rifugiati provenienti da ogni parte dell’Africa sin dal 2014“. “La nostra Campomarino da decenni ospita con orgoglio diverse persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender-transessuali, queer ed intersessuali”.
Ed è a questo punto che il sindaco di Maruggio ha annunciato che pur non attivo il DDL Zan, nella sua città vige da oggi “l’ordinanza Longo“, così composta.
“È fatto assoluto divieto, su tutto il territorio comunale, di avviare azioni di propaganda di idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, istigazione a delinquere e atti discriminatori e violenti per motivi razziali, etnici, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità”.
E non è finita, perché a Maruggio sarà da oggi “vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali, religiosi o fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere o sulla disabilità“.
I trasgressori saranno puniti ai sensi dell’ordinanza n. 40 approvata ieri, 9 novembre 2021. Longo ha chiuso il suo post social citando Aldo Moro, ricordando “a tutti i miei colleghi delle Camere superiori che “il fine è l’uomo” (e non gli squallidi giochetti della poltrona)“.
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