Oggi è il 1989, il 2014, o il 2023? Fate voi, ogni risposta ha senso.
Taylor Swift ha rilasciato 1989 Taylor’s Version, ri-edizione del celebre album che quasi nove anni fa l’ha consacrata nell’olimpo del pop. Dopo Fearless, Red, e Speak Now, la popstar torna con il re-recording più atteso del suo catalogo e ben cinque canzoni nuove come ciliegine sulla torta.
“Sono nata nel 1989. Mi sono re-inventata per la prima volta nel 2014, e ho ripreso una parte di me nel 2023 con la riuscita di quest’album che amo così profondamente” scrive Swift nel prologo.
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La cantante ricorda quando a 24 anni diede un taglio alla lunga chioma bionda per un caschetto alla Anna Wintour che diventò tratto distintivo della 1989 era. Ma non fu l’unico cambiamento: Swift mise da parte le chitarre per si immergersi in un caleidoscopio di synth-pop anni ottanta con un album che non solo non c’entrava nulla con i precedenti, ma rispondeva per le rime allo scrutinio dei media: su tutte, l’accusa di frequentare troppi uomini.
“Negli anni che precedono questo momento, sono diventata il target dello slut shaming – con un’intensità instancabile che verrebbe criticata e chiamata in causa se accadesse oggi” scrive Swift elencando: “Le battute sul numero dei miei fidanzati. La banalizzazione del mio cantautorato come se fosse l’atto predatorio di una psicopatica fissata con gli uomini. E i media che hanno solo rafforzato questa narrazione”.
Swift spiega di aver messo a tacere quelle voci che cercavano di umiliarla solo per essersi divertita come ogni normale 24enne, rispondendo ad “una cultura che credeva nelle donne libere ma la sottoponeva al codice morale dell’epoca vittoriana”.
Taylor Swift speaking on “gaylor” agenda
“if i only hung out with my female friends people couldn’t sensationalize and sexualise that right” pic.twitter.com/LOzf3agj58
— tia. (@swiftcrumbs) October 26, 2023
Nel lungo intro, la popstar coglie il momento anche per rispondere – in modo molto sottile – ai continui pettegolezzi sulla sua sessualità, in particolare a chi specula sulle sue relazioni segrete con l’amica modella Karlie Kloss o l’attrice Diana Agron. Storie che non hanno mai trovato nessuna aderenza con la realtà – Swift è sempre uscita pubblicamente con uomini, oggi frequenta il calciatore Travis Kelce (e fa arrabbiare l’estrema destra americana) – se non in alcuni meandri oscuri del web.
La popstar stavolta non smentisce né conferma, ma mette in chiaro: “Ho smesso di andare agli appuntamenti per focalizzarmi sulla mia musica, la mia crescita, me stessa. E le mie amiche. Uscendo solo con le mie amiche, le persone non avrebbero potuto sensazionalizzarlo o sessualizzarlo, giusto? Avrei imparato più tardi che invece potevano farlo e l’hanno fatto”.
Se sui social lə Gaylor (così si chiaman lə fan convintə che Taylor Swift sia queer, tanto che hanno anche fondato un campo estivo apposta per loro) sono incazzatə con la loro beniamina (con tanto di fantomatiche accuse di queerbaiting), in tantə hanno applaudito Swift per aver risposto ai double standard vissuti. Oggi come nel 2014.
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