Oro olimpico alle ultime olimpiadi di Tokyo, il tuffatore britannico Tom Daley si è dato una nuova ‘missione’. Fare in modo che tutti i Paesi dichiaratamente omotransfobici del mondo siano banditi dai Giochi Olimpici.
“In queste ultime Olimpiadi c’erano più atleti LGBT di tutte le precedenti edizioni messe insieme, il che è un grande passo avanti“, ha detto Daley durante il discorso d’accettazione dello Sports Award agli Attitude Awards 2021. “Eppure ci sono ancora 10 Paesi che puniscono con la morte l’essere omosessuali, Paesi a cui è stato permesso di competere ai Giochi Olimpici”. “Sento che ovunque tu sia nato, dovresti essere in grado di non vivere con simile stress quotidiano”. “E per quei 10 Paesi in cui non puoi essere te stesso, penso che non dovrebbero essere autorizzati a competere ai Giochi Olimpici, sicuramente non dovrebbero essere autorizzati a ospitare i Giochi Olimpici“.
Tom, che ha definito questa come la sua prossime “missione” sportiva, ovvero fare in modo che il CIO non autorizzi la partecipazione di simili Paesi ai Giochi, si è poi detto fortunato a vivere in un Paese che ha abbandonato da tempo l’omotransfobia di Stato. A un anno dai mondiali di calcio in Qatar, Daley ha puntato il dito contro il Paese mediorientale, che “ha regole estreme contro le persone LGBT e nei confronti delle donne. Penso che non dovrebbe essere consentito ad un Paese che criminalizza i diritti umani fondamentali ospitare un simile evento sportivo”.
Daley ha vinto la sua prima medaglia d’oro olimpica la scorsa estate battendo i campioni in carica Cao Yuan e Chen Aisen. Per la prima volta la Cina non ha conquistato l’oro di coppia dal trampolino dei 10 metri dal lontano ‘2000. È stata una vittoria emozionante per il tuffatore inglese, in lacrime sl podio. Tom ha poi vinto la medaglia di bronzo nell’individuale, buttando fuori dal podio il tuffatore russo Aleksandr Bondar. I conduttori televisivi russi di 60 Minutes hanno definito Daley “un omosessuale britannico”, riferendosi a Bondar come a “un ragazzo normale”.
Tom si è dato l’obiettivo del bandire i Paesi omotransfobici dai Giochi per le Olimpiadi del 2024, che si terranno a Parigi. “Questa sarà ora la mia missione, provare a cambiare le cose“.
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