Come vi abbiamo segnalato già ieri >>> LEGGI a Torino una coppia gay si è vista negare la possibilità di affittare un appartamento proprio a causa dell’orientamento sessuale: si era rivolta ad un’agenzia immobiliare per trovare casa ma per ben due volte si è trovata di fronte ad un rifiuto.
Ora sono arrivate la parole della sindaca torinese Chiara Appendino, sin dall’inizio del suo mandato schierata con la comunità LGBT. Ecco cos’ha scritto su Facebook:
“Da diversi anni vivo con il mio compagno. Non posso ancora dire marito, ma chissà, magari un giorno faremo il grande passo. Mi emoziono solo a pensarci, ma questa è un’altra storia.
Io e Michele ormai siamo una famiglia e vogliamo andare a vivere in una casa più grande, per ospitare amici e parenti e magari prenderci cura di un cagnolino. Che poi so già che finirei per portarlo sempre fuori io, ma ne sarei comunque felice.
Nelle scorse settimane abbiamo trovato una casa bellissima e fatto tutte le pratiche per prenderla in affitto, siamo davvero felici. E oggi la proprietaria ha detto che vorrebbe affittarla a una famiglia, quindi è perfetta!”
Questo può essere stato, a grandi linee, il pensiero di Simone. Però poi l’agente immobiliare gli ha spiegato meglio cosa intendesse: nascondeva a fatica l’imbarazzo nel dire a lui e Michele che per la proprietaria loro non sono una famiglia.
Già, perché nel 2017 c’è ancora chi considera gli omosessuali strani, inaffidabili, di serie B. Da tenere alla larga. Insomma, tutto fuorché una famiglia.
Che dire. Domani Simone e Michele magari ci rideranno su, ma oggi no. Oggi, come ogni volta in cui una persona viene discriminata per la propria origine, il proprio genere o gusto sessuale, una parte della nostra comunità è stata sconfitta.
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Pietà basta con sta "sindaca"