Davide Betti Balducci, Presidente Nazionale Diritti e Libertà per l’Italia, ha denunciato quanto sarebbe accaduto a Torino. Il condominio che ospita la sede dell’associazione Diritti e Libertà per l’Italia avrebbe protestato dopo l’affissione del simbolo del Partito Gay.
Andava tutto bene, specialmente per il fatto che da quando ci siamo noi non ci sono più persone che si ubriacano sotto i portici e tutto è in ordine e pulito, ma da quando è comparso quel simbolo omosessuale si è scatenato un continuo stalkeraggio cominciato in data 25 marzo e continuato fino a ieri, strappandoci anche la targa che c’era all’esterno con il numero di telefono. Possiamo definirle strane coincidenze omofobe quotidiane.
Denuncia social da parte di Balducci, subito ripresa da Fabrizio Marrazzo, portavoce Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale.
Il Partito Gay qui non può stare! Questa in sintesi quanto richiesto dall’amministratore del condominio di Via Vignone 20, sede dell’associazione Diritti e Libertà che accoglie a Torino il Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale. Una vetrina con il simbolo del nostro partito, peraltro in un periodo di fermo a causa della zona rossa fa cosi paura? Un simbolo che dà fastidio, neanche ci fossimo macchiati del reato di apologia di fascismo! Questo è un attacco alla democrazia, do la solidarietà a Davide Balducci, portavoce Partito Gay per i diritti LGBT+ Regione Piemonte che ovviamente non cederà a questa sorta di intimidazione, mi auguro che anche le altre forze politiche si uniscano alla solidarietà, le attività politiche sono garantite dalla costituzione. Il Partito Gay per i diritti LGBT+, Solidale, Ambientalista, Liberale ha una sua realtà a Torino e si presenterà alle elezioni, che piaccia o meno a coloro che si infastidiscono per un arcobaleno.
Il regolamento condominiale, come scritto da LaRepubblica, vieterebbe di affittare spazi per lo svolgimento di attività politica. “Ma noi abbiamo affittato questo spazio come associazione, non come partito. Il nostro è soltanto un appoggio al partito gay. Sono convinto che quel manifesto abbia creato del malcontento e sia la causa del cambiamento repentino con cui siamo stati trattati, l’attività politica non c’entra”, ha precisato Balducci al quotidiano. “L’amministratore di condominio, dopo le lamentele di alcuni condomini ha fatto sapere a chi ci affitta questo spazio che noi qui non possiamo stare“.
Ma i condomini avrebbero già smentito di aver mai segnalato l’associazione e il simbolo del partito gay, mentre il proprietario del locale avrebbe assicurato la pronta registrazione del contratto di locazione firmato il mese scorso.
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Vi ringrazio per avermi dato voce.