Nonostante l’omosessualità sia legale in Ucraina dal 1991, gli atteggiamenti sociali, soprattutto da parte di elementi conservatori della nazione di questa nazione prevalentemente cristiano-ortodossa, sono contro le persone LGBTQ che vengono regolarmente prese di mira da membri dell’estrema destra.
Questi elementi attaccano gruppi di incontro, attivisti e associazioni, attuando dei veri e propri attentati durante gli eventi della comunità LGBTQ. A maggio, circa una dozzina di membri di un gruppo di estrema destra hanno fatto irruzione in una proiezione di un film LGBTQ+ organizzato congiuntamente da KyivPride, rompendo finestre e lanciando un razzo e un lacrimogeno nei locali, come ha confermato KyivPride su Facebook.
Ma è soprattutto in quest’ultimo periodo che le persecuzioni sono maggiori, soprattutto nei confronti di attivisti per i diritti LGBTQ+ che ricevono minacce di morte, insulti omobilesbotransfobici sia online che in strada, in particolare da quando “il movimento LGBT sta diventando più potente, più produttivo, più efficace“, come ha affermato Lenny Emson, direttore di KyivPride.
La testimonianza di Sofiia Lapina, attivista perseguitata
Thomson Reuters Foundation ha raccolto una serie di testimonianze di attivisti, come quella di Sofiia Lapina che ha denunciato delle persecuzioni nei suoi confronti. I membri di un canale di estrema destra sull’app di messaggistica Telegram hanno pubblicato il numero di telefono di Lapina il mese scorso ed alcune persone hanno rintracciato persino il suo indirizzo di residenza. Hanno, inoltre, fotografato il suo balcone, l’ingresso dell’appartamento e le hanno inviato tutto nella sua casella di posta elettronica.
Sofia afferma di vivere in una costante apprensione: “È difficile dormire, sapendo che le persone ti hanno dichiarato ti stanno dando la caccia”.
Più del doppio degli attacchi
Il centro LGBT Human Rights Nash Mir, che monitora la violenza omobilesbotransfobica in Ucraina, ha registrato lo scorso anno 24 attacchi a centri ed eventi LGBTQ+, più del doppio rispetto al 2019. Ma, secondo alcune organizzazioni il numero reale delle aggressioni potrebbe essere molto più alto.
Quando questi crimini d’odio vengono denunciati, invece di essere classificati come atti omobilesbotransfobici vengono, per la maggior delle volte, ignorati.
A maggio 2021, oltre all’irruzione durante una proiezione di un film LGBTQ+, alcuni gruppi di estrema destra hanno attaccato l’ufficio di Odessa dell’Associazione LGBT LIGA.
Il presidente LIGA Oleg Alyokhin ha affermato: “Se la polizia avesse arrestato quegli aggressori che hanno cercato di interrompere la proiezione del film LGBTQ, allora non sarebbero venuti nel nostro ufficio e non avrebbero rotto le nostre finestre“.
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