É sbarcata recentemente su Netflix Uncoupled, serie qui da noi recensita ideata da Darren Star, 61enne autore di serie come Sex and the City, Beverly Hills 90210 e Melrose Place, co-prodotte assieme ad Aaron Spelling.
Uncoupled vede Neil Patrick Harris nei panni di Michael, 50enne che si ritrova improvvisamente single a New York dopo aver vissuto 17 anni d’amore con Colin (Tuck Watkins). Intervistato da GQ, Star, che è da sempre gay dichiarato, ha precisato come lo show sia infarcito di “esperienze vissute da tutti gli sceneggiatori“.
“Una parte importante della serie, sebbene si concentri sui suoi appuntamenti dopo la rottura, è legata al fatto che sta affrontando il dolore di quella rottura, e lo porta ancora con sé, e non è davvero pronto per entrare con tutto il cuore nel mondo delle app di dating. Sta affondando la punta dell’iceberg in questa prima stagione. Questo non è uno spettacolo in cui si dice “Ehi, sono single. Ho rotto. Single, uomo single, corro per la città”. È una serie sul come gestire il dolore e il peso di una relazione a lungo termine. Chiunque abbia una relazione da più di 15 anni sa che all’improvviso, il giorno dopo, potrebbe ritrovarsi di nuovo single. E anche nei tuoi momenti migliori, ti porterai dietro gran parte del dolore di quella rottura. Questo spettacolo affronta questo nel corso della prima stagione”. “Questa serie parla di personaggi che sono gay, che stanno vivendo un’esperienza molto universale. Non c’era bisogno di essere una donna single a New York per relazionarsi con i personaggi di Sex And The City. Potresti essere un uomo gay e relazionarti comunque con quei personaggi”.
Lo stesso, prosegue Darren, si può dire del suo protagonista, Michael. “Allo stesso modo, chiunque può ritrovarsi nella vita di Michael e in quello che sta passando. È capitato di raccontarlo attraverso il punto di vista di un gay che è stato lasciato. Ma non significa che le persone etero non troveranno la stessa risonanza emotiva, tanto per loro quanto per le loro vite. A volte, più una storia è specifica e più diventa universale. Più popolare”.
Non a caso all’interno della serie c’è un chiaro parallelismo tra Michael e Claire, lasciata dal marito milionario, brillantemente interpretata dall’incomparabile Marcia Gay Harden. “Questo è il motivo per cui volevamo un personaggio come Claire lì dentro, per allargare il mondo, non per parlare solo di uomini gay”. “Volevo tracciare quel parallelismo, ma anche essere in grado di raccontare la storia di qualcun altro perché le rotture sono solo… sono universali”.
Senza voler spoilerare alcunché, il finale di Uncoupled si presta ad una nuova stagione. Possibilmente più inclusiva nei confronti del resto della comunità, e con meno cliché anni ’90 al suo interno. Ma questa è un’altra storia.
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