Oltre la monogamia: il tradimento e la letteratura

Poliamore, coppie aperte, threesome: anche la letteratura si occupa di non monogamie consensuali, di tradimenti come gesti naturali, di coppie che si aprono al desiderio.

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poligamia libri tradimento
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«Quante lacrime! Quanta felicità! Avete mai amato? Avete mai sofferto per amore? No? E allora che state a guarda’?!»

Quello che succede in Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) di Ettore Scola – la storia, sì, ma anche tutti i tormenti, tutte le nevrosi, tutto il pathos – mi sembra sia la parabola perfetta per descrivere la grammatica relazionale a cui siamo più abituatə. Lui (Oreste) ha una moglie, poi conosce l’altra (Adelaide) e, insieme, incontrano Nello, che a sua volta, si infatua ricambiato di Adelaide. Un ménage a trois, si diceva negli anni Settanta quando questo film è uscito. Una troppia, direbbe qualcunə oggi. Un desiderio di aprirsi verso l’esterno che si trasforma presto in un declivio pericolante: liti, drammi, tentati suicidi, ricoveri e chi più ne ha più ne metta. Nel film di Scola, un autentico cult, il matrimonio è considerato alla fine la sponda sicura. Il desiderio, invece, è un’infrazione della norma sociale, una colpa, l’atto ribelle che rende soli o rende pazzi, che allontana o fa sprofondare. È la stessa colpa di Anna Karenina che si toglie la vita sotto un treno. È la stessa colpa di Emma Bovary che muore bevendo arsenico.

Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) - Wikipedia
Marcello Mastroianni, Monica Vitti e Giancarlo Giannini in “Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) di Ettore Scola, 1970

Il sentimento della gelosia è sì visto come un dramma – nella pellicola di Scola, certo, ma non solo – ma è culturalmente considerato figlio dell’amore. Anche Roland Barthes, colui che prima di tuttə ha provato a codificare la vulgata degli innamorati, nei suoi Frammenti di un discorso amoroso (1977) scrive che la gelosia è «il sentimento che nasce nell’amore e che è cagionato dal timore che la persona amata preferisca qualcun altro». Amore e gelosia, quindi, non vivono agli antipodi, ma anzi si nutrono vicendevolmente, si danno da vivere, si alimentano. Dagli anni Settanta a oggi le cose non sono poi troppo cambiate, lo dimostrano programmi di intrattenimento di culto come Temptation Islandla cui narrazione prende le mosse proprio da dinamiche di questo tipo. La gelosia è ancora spesso il motore delle narrazioni e delle coppie che hanno come modello la famiglia nucleare e il dispositivo relazionale capitalista ed etero-patriarcale

Copertina del libro Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes

Se è vero che queste sono ancora le dinamiche e le trame dominanti, è anche vero che la tensione verso gli orizzonti del desiderio sta iniziando a essere, almeno timidamente, accompagnata da un atteggiamento più positivo. Basti guardare alla quantità di libri e di testi in genere che raccontano con naturalezza le aperture verso l’esterno, il poliamore, le non monogamie, i threesome. Dal cinema di Guadagnino (Challengers arriverà nelle sale italiane ad aprile 2024) a Mon Amour, la hit di Annalisa, la coppia inizia a essere osservata anche nei suoi meccanismi meno funzionali, nelle sue inutili ipertrofie, nel suo incedere claudicante verso il futuro. Allo stesso modo, gli elementi di disturbo, gli oggetti del desiderio adultero, cominciano a essere accettati o perlomeno considerati, visti come legittimi.

Free Love

Di recente, ho letto qualche libro che alimenta molto bene questo dibattito intorno ai temi del desiderio, dell’amore fedifrago, del tradimento come gesto di fedeltà e strumento di aderenza alla propria persona, al proprio sé. In Free Love, il più recente tra i romanzi di Tessa Hadley (Bompiani), una donna borghese di mezza età, madre e moglie apparentemente felice, lascia la serenità del matrimonio per abbandonarsi all’oggetto della sua passione: un giovane studente, figlio di amici coetanei. Un bacio frugale nel buio di una cena estiva, nella Londra di fine anni Sessanta, apre le porte a nuove possibilità. Per la protagonista, l’adulterio apre la strada alla fedeltà, a un atteggiamento più coerente nei confronti di sé stessa, dei suoi desideri e del suo corpo. Sullo sfondo dei moti pre-sessantottini, l’adulterio è addirittura un gesto politico, una frattura necessaria.

Detransition, baby

In Detransition, Baby di Torrey Peters (Mondadori), Amy – donna trans – decide di detransizionare e qualche tempo dopo aver riabbracciato l’identità maschile scopre che la sua amante, Katrina, è incinta di lui, nonostante egli credesse di essere sterile a causa dell’assunzione di ormoni femminili. Questa crisi, apparentemente devastante, si trasforma presto in un’opportunità: il protagonista chiede alla fidanzata, Reese, una ragazza trans desiderosa di diventare madre, di crescere il bambino insieme a lui e Katrina. Famiglia, coppia e relazione assumono così tutto un altro significato e i protagonisti si trovano a mettere in discussione i retaggi della monogamia, della famiglia nucleare alla quale hanno sempre guardato sentendosi inadeguati.

Pensiero stupendo

Di desiderio e tradimento, invece, ha scritto magistralmente Luca Starita in un saggio letterario che porta il titolo della più bella canzone di Patty Pravo: Pensiero StupendoEdito da Effequ, il testo nasce da una riflessione dell’autore intorno ai significati della verbo ‘tradire’. Cosa significa davvero? E in che modo cedere al tradimento può rivelare la nostra aderenza ai desideri del nostro corpo e della nostra mente? Prima di rivolgersi alla letteratura sul tradimento – da Anna Karenina a Madame Bovary, da Marco Missiroli a Elena Ferrante, da McGrath a Greene – Starita riflette sulle relazioni e scrive:

«Provo un carico di ansia molto elevato nel pensare che io debba costituire il cento per cento del desiderio emotivo, relazionale, sessuale, di un’unica persona. Pretendiamo che una singola persona esaurisca tutta la complessità del nostro desiderio e delle nostre aspettative, senza mai interrogarci sulla responsabilità che in questo modo consegniamo all’altrә.»

Così accompagna anche noi attraverso i tornanti di un ragionamento senz’altro complesso, ma indubbiamente urgente che ha a che fare con le istanze relazionali che abbiamo introiettato, accettato, fatto nostre e perpetrato. Istanze che spesso privilegiano il desiderio sociale più di quello personale. «Non è forse arrivato il momento di provare ad accettare che la relazione esclusiva con una persona può essere limitante per chi ha il desiderio di vedere soddisfatti più lati del suo essere?» chiede ai suoi lettori Luca Starita. La risposta è sottintesa: sì, quel momento è arrivato. È arrivato il momento di risemantizzare il tradimento per iniziare a considerarlo come un evento sempre possibile, quasi naturale, all’interno di ogni tipo di relazione. Un cambiamento di percezione come questo, tra l’altro, sarebbe in grado di consegnarci anche una nuova immagine di noi e la possibilità di considerarci molto più umani di quanto non abbiamo mai fatto. 

Poliamore. Riflessioni transfemministe queer per una critica al sistema monogamo - Car G. Lepori,Nicole Braida - copertina

L’agile pamphlet Poliamore. Riflessioni transfemministe queer per una critica al sistema monogamo di Car G. Lepori e Nicole (nic) Braida, edito da Eris Edizioni, permette di affrontare poi la questione con uno sguardo verticale e, direi, radicale. L’approccio transfemminista e queer del testo, infatti, è utile a scardinare sistematicamente e pragmaticamente tutti i pregiudizi e i preconcetti che circondano il tema delle non-monogamie consensuali, delle relazioni poliamorose e delle cosiddette “coppie aperte”. Lepori e Braida assumono una postura intersezionale per rivelare come il discorso intorno alle questioni delle monogamie/poligamie intrecci anche il genere, la classe, la politica. Poliamore è un testo-lampo che critica, decostruisce e illumina.

Poliamore

L’approccio di Dania Piras, autrice di Un poliamore così grande (Sonda Edizioni) è più conciliante, anche se allo stesso modo preciso e concreto. Piras – psicologa e consulente sessuale conosciuta online come @hello_policose – parte dalla sua esperienza personale per decostruire e demistificare la narrazione romantica. Il suo testo riunisce i frammenti del discorso poliamoroso denunciando la scarsità di modelli di riferimento, lo stigma e la retorica inesatta e parziale che affligge le persone poliamorose, relegandole in una zona d’ombra dove non arrivano riconoscimento sociale, legittimazione legale e rappresentazione culturale. Con grande ironia e postura divulgativa, Piras ci consegna un libro davvero importante, un tassello necessario alla comprensione delle dinamiche relazionali che ancora troppo spesso fatichiamo a mettere in discussione.

I tempi sono assolutamente maturi per cominciare a ripensare l’amore e le relazioni evitando schemi che vogliono riferirsi a tutti e finiscono per deludere la maggior parte di noi. Un verso del poeta Giovanni Giudici recita: C’è più onore in tradire che nell’essere fedeli a metà. Ecco.

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