Nel mese del Transgender Day of Remembrance, ricorrenza che ogni 20 novembre commemora le vittime dell’odio e del pregiudizio verso le persone transgender, la conferma di Papa Francesco. Sì al battesimo per i figli di coppie omogenitoriali e sì alle persone transessuali come madrine, padrini di battesimo e testimoni di nozze.
Bergoglio ha controfirmato una dichiarazione del prefetto del dicastero per la Dottrina della fede, il cardinale argentino Victor Manuel Fernandez. Anche i figli nati tramite gestazione per altri, con due papà o due mamme, possono essere battezzati.
Il cardinal Fernandez ha replicato a sei domande arrivate a Roma la scorsa estate da mons. José Negri, vescovo di Santo Amaro, che aveva sollevati dubbi in tal senso. Le sue risposte sono state certificate dal Pontefice.
“A determinate condizioni”, si legge nel documento online riportato da LaRepubblica, “si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso. Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo, di indebite legittimazioni o di un disorientamento in ambito educativo della comunità ecclesiale”.
Una persona transessuale “può ricevere il battesimo, alle medesime condizioni degli altri fedeli, se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli”. Infine, “non c’è nulla nella vigente legislazione canonica universale che proibisca ad una persona transessuale di essere testimone di un matrimonio”.
Risposte nette anche nei confronti del battesimo di figli con genitori dello stesso sesso, “adottati o ottenuti con altri metodi come l’utero in affitto”. “Perché il bambino venga battezzato ci deve essere la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica”, scrive il prefetto per la Dottrina della fede. Anche una persona omosessuale può fare da padrino o madrina ad un battesimo, ma “diverso è il caso in cui la convivenza di due persone omoaffettive consiste, non in una semplice coabitazione, bensì in una stabile e dichiarata relazione more uxorio, ben conosciuta dalla comunità”. “La debita prudenza pastorale esige che ogni situazione sia saggiamente ponderata”, conclude il cardinal Fernadez, precisando come si possa “comunque assistere il battezzando, durante il rito, non solo come padrino o madrina ma, altresì, come testimoni dell’atto battesimale”. “Non c’è nulla nella vigente legislazione canonica universale che proibisca ad una persona omoaffettiva e che convive di essere testimone di un matrimonio”.
Novembre è il mese della consapevolezza e della visibilità delle persone transgender: ecco perché è importante.
Il 20 Novembre è il TDOR e cioè il Transgender Day Of Remembrance (giorno dedicato alla memoria delle vittime di discriminazioni e violenze anti-T).
ti ricordiamo che in qualsiasi momento puoi contattare lo Sportello Trans per farti aiutare, al telefono, via email o di persona: leggi qui >
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.
Come persona a cui è stata tolta la dignità in queste cose, sconsiglio di dare troppa importanza sociale a gesti religiosi di questo tipo in se. La propria sfera personale e il vissuto è indisperdibile nella massa. Io ormai sono andato, ma non suggerirei ai giovani collegamenti superflui. Meglio discriminato che sbagliato.