È vero, non siamo sulla chat dell’Accademia della Crusca e per quanto uno cerchi di stemperare l’imbarazzo scrivendo nel proprio profilo che ama le passeggiate nei boschi e i film di Wenders, si sta tutti sui vari "sesso.com" per trovare un compagno di giochi con il quale saltare la cavallina, ma è davanti a messaggi del genere che ti rendi conto di come i programmi scolastici negli ultimi 20 anni siano andati sempre più impoverendosi. Oltretutto non siamo qui per prendere un té con i pasticcinI ma almeno iniziare un approccio con un "ciao", o "come va?", non guasterebbe di certo.
Sembra però quasi un’equazione matematica: più diventa facile comunicare e più facilmente e velocemente si perde il gusto della parola e con essa, pare evidente, quello dell’educazione. Tutto è cominciato con i maledetti SMS, ma se lo potevo anche capire in passato, prima della avvento del T9, oggi trovo insopportabili queste abbreviazioni mocciane da "TVUMDB". Oltretutto neppure capita tanto spesso di scrivere in un messaggino parole come "donchisciottesco" o "precipitevolissimevolmente", quindi uno sforzo in più lo si potrebbe fare. "Beh ma è il gergo dei giovani. Scrivono tutti così. Sei te che sei antico", mi sono sentito rispondere da un ragazzo che aveva provato a comunicare con me scrivendomi: "£&$(£$(£/")=?! :)" (l’emoticon finale poi è fondamentale). Pretendendo pure che capissi. Ma, se per essere giovane devo fare un corso nell’esercito di decriptaggio dei codici, preferisco restare nel mio piccolo mondo antico.
Tornando però alle care chat, è doverosamente onesto aggiungere che tutto dipende sempre da chi invia un messaggio perché, siamo sinceri, se ad accompagnare la missiva vediamo apparire la foto di uno che sinteticamente possiamo descrivere come "bono", potrebbe anche avere la proprietà di linguaggio di una scatola di fiammiferi che noi comunque usciremmo di corsa ad incontrarlo anche se fuori iniziasse a piovere fuoco e la terra si squarciasse risucchiando interi continenti. Esclusa però questa ipotesi (che è sempre molto rara), il successo di un rimorchio ce lo giochiamo quanto più riusciamo a conquistare qualcuno sì con un aspetto decente ma ancora di più con un messaggio che lasci intravedere un pizzico di verve e una buona dose di educazione.
Tutti noi del resto abbiamo letto "Le relazioni pericolose" (o almeno ne abbiamo visto il film) e abbiamo apprezzato il potere seduttivo di una lettera ben scritta, ma ormai sembra si sia rinunciato all’arte qualitativa della penna per preferire quella quantitativa del messaggino.
Nanni Moretti è forse uno degli intellettuali più antipatici d’Italia. Vedi Il Caimano e ti viene voglia di votare a destra. Guardi Habemus Papam e scatta l’impulso di cingerti con un cilicio, ma solo per il fatto di aver detto in Palombella Rossa che "le parole sono importanti" merita uno sconto di pena. Aggiungiamo anche il monito latino dello scripta manent (e lo sapevano bene loro che dovevano pensarci a lungo prima di esprimere un concetto che sarebbe stato scolpito nel marmo e consegnato all’immortalità della storia senza possibilità di ripensarci premendo sul tasto "cancella") ed ecco allora che forse, anche fosse su un "sesso.com" a caso, potremmo fare tutti uno sforzo in più rispettando l’interlocutore tanto quanto la nostra vituperata lingua.
Voglio però chiarire, non sono certo io in grado di fare la maestrina dalla penna rossa (se non avessi un’amica che corregge tutto quello che scrivo sareste costretti ad interpellare uno spirito tramite la tavola oui-ja per decifrare i miei pensieri) ma la mia considerazione riguarda piuttosto la gradevolezza del porsi e se sei così sciatto nel mandarmi un invito, anche fosse solo per una scopata, mi viene subito il sospetto che anche questa non sarà poi un granché.
Tanto meglio allora frequentare gli onesti scannatoi, dove basta un cenno del capo in direzione retrobottega per ovviare a parole evidentemente inutili. Se invece è la lingua (quella parlata) il mezzo che abbiamo deciso di usare per sedurre qualcuno, beh, che almeno lo si faccia come si deve, solleticando l’erotismo che, incredibile a dirsi, a volte può essere eccitato più da un buon messaggio che da un corpo adatto per un catalogo di intimo.
di Insy Loan ad alcuni meglio noto come Alessandro Michetti
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