Achille Lauro è il trending topic della prima serata del Festival di Sanremo 2020, nella comunità LGBTQ e non.
La sua esibizione “francescana” ha scatenato sia fan che detrattori, ed in questo senso ha certamente raggiunto l’obiettivo.
Tra chi plaude, e sono molti, prevale l’apprezzamento per una performance impattante, sorprendente, e, sotto la lente “lgbtq”, certamente definibile genderfluid.
Potremmo chiamarli sostenitori “semiotici”: apprezzano i “segni”, il linguaggio, capace di emozionare e di rivelare una personalità artistica che non lascia indifferenti, ma soprattutto, e siamo ai nostri temi, perché utilizza dei codici si rifanno ad una cultura inclusiva e ad un immaginario, appunto, fortemente queer.
A ciò si aggiunga che il cantautore inserisce la sua esibizione in un progetto più ampio, quanto meno a livello di aspirazioni: interpreta San Francesco, e mentre calca il palco diffonde attraverso i suoi seguitissimi canali social degli asset di comunicazione ad hoc che ribadiscono e rafforzano questo progetto comunicativo. Se questa sia arte o no lasciamolo decidere ai critici, certamente è comunicazione fatta molto bene.
La canzone forse passa in secondo piano, ma è coerente con il suo stile post-glam.
Le critiche contro l’esibizione di Achille Lauro
Chi invece critica l’esibizione lo fa per diverse ragioni.
Ha assolutamente ragione chi, con un minimo sindacale di cultura musicale, fa notare che David Bowie, Elton John, Freddy Mercury, Renato Zero ed innumerevoli altre rockstar dagli anni ’70 ad oggi, hanno ancheggiato, mostrato, “performato”, alluso, scandalizzato molto di più ed in periodi storici ben più remoti (ma forse più liberi?).
Però va segnalato che siamo sul palco di Sanremo, in prima serata su Rai 1, davanti ad un pubblico tradizionalista, anziano. E probabilmente, dati gli ultimi “anni sovranisti”, ulterioriormente regredito: se si restringono i confronti a cantanti italiani in gara all’Ariston… beh è difficile trovarne altri di almeno simili.
Possiamo ricordare il mitico (e inarrivabile) Vasco Rossi di Vita Spericolata nel 1982, che scandalizzò per altri motivi e fu duramente osteggiato dallo scrittore e giornalista Nantas Salvalaggio. E poco altro a dire il vero. In questo Lauro, ne siamo sicuri, resterà nel costume italiano, che certamente non è culturalmente coerente con l’anno domini 2020.
C’è poi, e questo è rilevante, chi critica Achille Lauro perché con la sua esibizione avrebbe dato una rappresentazione macchiettistica del mondo gay. Questa critica è veramente difficilmente comprensibile.
In primis sappiamo che è felicemente fidanzato con una ragazza, ma soprattutto la sua canzone non parla di questo tema. Dove sarebbe dunque la volontà del cantautore di ergersi a rappresentante di una comunità cui forse nemmeno appartiene? Onestamente noi vediamo ancora una volta un’ansia inspiegabile e preoccupante nel prendere le distanze non si sa bene da cosa, forse da sé stessi.
Si confonde un’espressione artistica che può piacere o no, con la definizione di un’intera categoria di persone. Come se l’omofobia interiorizzata facesse perdere completamente la bussola ogni volta che si manifesta un qualche rimando anche indiretto all’immaginario queer.
L’influencer Iconize ha attaccato duramente il cantante romano in una stories:
Ragazzi, finitela di dirmi che Achille Lauro si è vestito così per favoreggiare i tuoi diritti LGBT. Rappresenti la comunità gay con quel tutù dorato e attillato? Ma fammi il favore! È un insulto per i ragazzi gay, ce ne sono alcuni con due palle così e lui va in giro con il tutù sul palco di Sanremo. Se l’ha fatto per show, per me non è per niente riuscito. Un palco sputtanato. Achille Lauro mi piace, soprattutto per come scrive. Sto esprimendo una mia opinione sulla performance, mentre voi fate meme e gif perché ha fatto lo show solo per come si è vestito. Ma Sanremo è il circo? Non è avanguardia, né rock.
Mentre il senatore Pillon già ieri sera aveva pubblicato la sua indignata reazione
Qual è la tua opinione riguardo l’esibizione?
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Il " Comandante " Achille Lauro era un grande armatore , fondatore della flotta diportistica Italiana , presidente del defunto Partito Nazionale Monarchico , di più nin zo'!